Idrovolanti e scuola di volo nell’ex base militare di Elmas: ecco il progetto

Ecco il futuro dell’ex base militare di Elmas, un progetto che dal 21 luglio verrà consegnato alla Sogaer. Prevede una cittadella del volo con annessa scuola, la base di una Regional Jet company, uno scalo per idrovolanti che colleghino Cagliari alle zone turistiche e un centro di manutenzione per aerei connesso al Porto Canale. L’investimento, presentato dall’associazione Piloti Sardegna e promosso da Confcommercio Sud Sardegna, potrebbe vedere presto la luce nelle aree dell’ex base militare di Elmas chiusa dopo 80 anni di attività. Il

Dallo scorso gennaio le aree sono state trasferite formalmente dall’Aeronautica militare alla Sogaer, la società di gestione dello scalo cagliaritano ‘Mario Mameli’, in questo modo, secondo Confcommercio Sud Sardegna, questa sarebbe l’idea vincente persi potrebbe ampliare lo sviluppo dell’aeroporto differenziando le attività. “La consegna avverrà formalmente il prossimo 21 luglio – ha spiegato Alberto Bertolotti, presidente di Confcommercio- bisogna fare di tutto per evitare il degrado ,di quegli spazi che sono stati anche recentemente utilizzati per accogliere i migranti, siamo consapevoli che sono spazi pubblici che devono essere messi a bando per poterli affidare in concessione. rischierebbe di diventare una seconda Lampedusa. Pertanto invitiamo la Regione, la città metropolitana di Cagliari e la Camera di Commercio ad affiancare le aziende e a farsi parte attiva per non lasciarsi scappare questa opportunità.

Il progetto è nato a seguito della pubblicazione dei dati del rapporto della ‘Boeing Edge Flight Service‘ dal titolo ‘2015 pilot & technician outlook‘ che evidenzia quale sarà l’andamento del lavoro nel settore aeronautico nei prossimi 20 anni. Secondo lo studio infatti la richiesta di piloti e tecnici da qui al 2034 sarebbe di 608mila tecnici aeronautici e 558mila piloti, cioè oltre un milione di posti di lavoro. Numeri particolarmente significativi per aree che hanno alcune caratteristiche geopolitiche: presenza baricentrica in aeree di snodo, sottoccupazione e insularità. E la nostra Isola è tra i territori che presenta queste tre peculiarità.

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“La scuola di volo produrrebbe professionalità e si potrebbe coinvolgere anche l’Ateneo che potrebbe istituire svariati corsi rivolti agli aspiranti piloti- ha precisato Bertolotti- in quell’area potrebbe nascere una facoltà di ingegneria aeronautica ed aerospaziale e campus, ristoranti e servizi come già esiste nel mondo aglosassone”. Tra le idee progettuali, quelle di iniziare immediatamente un’attività aeroscolastica, creazione di una ‘joint venture‘ con le principali compagnie aeree che potrebbero affidare la formazione professionale dei loro futuri piloti alla scuola. E ancora la nascita di una vera e propria cittadella del volo coinvolgendo imprenditori e istituzioni, un vettore che utilizza moderni ‘Regional Jet‘ da 100 posti capace di aprire nuovi collegamenti nazionali, internazionali e charter, centro di manutenzione e disassemblaggio velivoli collegato al Porto Canale e una base per idrovolanti per effettuare i collegamenti con il territorio e le spiagge (alcuni Resort hanno già espresso l’intenzione di puntare su questo tipo di trasporto sostituendo i transfer con elicotteri).

La Sardegna ospita già quattro istituti aeronautici (Cagliari – Itc “Scano”; Olbia – Itc “Deffenu”; Oristano – Itc “Atzeni”; Nuoro – Itc “Chironi) ma i ragazzi che si diplomano non possono proseguire il loro regolare corso di studi perché non esiste l’indirizzo aeronautico/aerospaziale negli atenei sardi, o la possibilità di specializzarsi nella loro professione. “Purtroppo non abbiamo più una scuola di volo e questo è incredibile- ha dichiarato Pierpaolo Manca, comandante dell’associazione Piloti- i nostri aspiranti piloti vanno in altre nazioni quali ad esempio Portogallo e Spagna, questo è un grosso problema, tutto il settore aereo per un’Isola non è un lusso ma è una cosa indispensabile, questo progetto potrebbe creare un aumento della domanda nel settore aeronautico a 360 gradi”. Nel frattempo la Scuola Piloti ha già preparato un’idea di business, dopo la consegna ufficiale alla Sogaer dell’area di circa 50 ettari, i privati che potrebbero essere interessati a uno sviluppo industriale, commerciale e/o formativo, potranno presentare le loro richieste.

Monica Magro

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