Home sharing, la casa diventa albergo: sardi divisi tra favorevoli e contrari

Più di un terzo dei sardi (il 39%) si dice pronto a condividere la propria casa con nuovi ospiti, mettendo in comune spazi e ambienti, mentre un ulteriore 17% non esclude di farlo nel prossimo futuro. Il dato sulla cosiddetta ricettività extra alberghiera (in inglese si parla di home sharing) emerge da un’indagine dell’Osservatorio di Sara Assicurazioni.

“Il dato è ancor più di rilievo – si legge in una nota – se si considera che la casa resta ancora oggi il luogo per eccellenza dell’intimità, quello in cui ci si sente sereni e rilassati (69%). Il 43 per cento degli intervistati lo considera un bene affettivo, mentre per il 30 per cento la casa è considerato l’emblema dell’eerdità”.

Se da un lato, dunque, una fetta importante di sardi guarda con interesse all’home sharing, tuttavia sono numerose le persone che si sono dichiarate restie ad aprire la propria porta agli estranei (44%). Le ragioni? Il 21% non si fida di chi può entrare in casa, mentre un ulteriore 23% afferma categoricamente di non essere intenzionato a condividere la propria abitazione con nessuno al di fuori della famiglia. Le resistenze sono legate a due motivazioni su tutto: il 56 per cento degli intervistati teme teme di “ospitare persone maleducate e poco rispettose”, mentre il 34% ha paura di perdere la propria privacy.

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