“Questa è una nave per i marittimi italiani, che oggi vengono lasciati a casa”. Così Vincenzo Onorato (nella foto insieme ad Achille e Alessandro Onorato), presidente del gruppo Onorato Armatori che controlla le compagnie Moby, Tirrenia e Toremar ed è presente anche nel settore del rimorchio e dei terminal portuali, ha definito la Maria Grazia Onorato, nuovo ro-ro da 4.200 metri lineari di portata in costruzione a Flensburg, in Germania. Un mercato, quello del trasporto merci dove il Gruppo sta registrando numero positivi e ha infatti chiuso il 2017 a +4%.
Il nuovo mezzo – “che darà occupazione a 30 marittimi italiani” – sarà destinato alle autostrade del mare, operando sulla linea Genova-Livorno-Catania per conto di Tirrenia, “e consentirà – ha spiegato Achille Onorato, figlio di Vincenzo e Ceo del gruppo – di togliere dalla strada 4,2 chilometri di code di tir, con benefici per l’ambiente (la nave monterà dei sistemi chiamati ‘scrubber’ per ridurre le emissioni) e anche per la viabilità. La autostrade del mare sono state fino ad oggi una promessa mancata, ma noi riteniamo che abbiano una grande potenzialità di crescita e vogliamo essere leader di questo settore”.
Sull’impiego di soli marittimi italiani, Vincero Onorato ribadisce: “Questa è la mia battaglia. Gli armatori sono l’unica categoria imprenditoriale che in Italia non paga le tasse, grazie ad un legge del 1998 che però prevedeva una sorta di ‘riserva’ per i marittimi italiani, sulle rotte con le isole nazionali. Oggi però questa limitazione è stata aggirata tramite accordi stretti tra i sindacati e alcuni armatori, che inserendo nelle loro linee nazionali una toccata all’estero, imbarcano quasi tutti extracomunitari”. Una situazione da tempo nel mirino di Onorato (per questa ragione ha abbandonato Confitarma), che ha concluso: “Io dico: se vuoi non pagare le tasse, devi imbarcare marittimi italiani. Se vuoi imbarcare marittimi extracomunitari, allora devi pagare le tasse”.
Sempre sul trasporto merci e in occasione del varo del nuovo ro-ro, il presidente ha annunciato: “Il nostro ingresso sulle rotte con la Sicilia ha rotto un monopolio e ha letteralmente resuscitato decine di piccoli trasportatori locali che erano ormai sull’orlo del fallimento. C’era un solo armatore che svolgeva questi collegamenti e che decideva chi vive e chi muore: le piccole aziende erano ricattate. Onorato Armatori ha offerto un’alternativa, rompendo questo monopolio e resuscitando le piccole aziende dell’autotrasporto siciliane: oltre 600 società del settore imbarcano i loro camion sulle nostre navi”.
A intervenire è stato anche Alessandro Onorato, altro figlio di Vincenzo e responsabile del reparto commerciale del gruppo. “Fino ad oggi – ha detto – questa situazione dei trasporti siciliani ha ridotto drammaticamente la marginalità, avvantaggiando solo pochi grandi gruppi e danneggiando tutti i piccoli operatori. Noi con i nostri collegamenti vogliamo proporci come infrastruttura neutrale, al servizio di tutti i trasportatori. Per questo abbiamo redatto un codice etico, chiamato ‘Progetto Dignità’ e articolato in 10 punti: è un contratto che regola in modo trasparente il rapporto con gli autotrasportatori”. Alessandro Onorato ha poi aggiunto che il gruppo “sta valutando la possibilità di intraprendere, non da soli, ma al fianco e a sostengo degli autotrasportatori che sono stati ricattati da alcuni armatori in Sicilia, anche azioni legali”.