La Fondazione di Sardegna, che detiene il 49% delle azioni ordinarie del Banco di Sardegna – 36,9% privilegiate e 0,38% di risparmio – potrebbe trasformare una parte della partecipazione “in soldi liquidi e in azioni” della Banca Popolare dell’Emilia Romagna, nella quale ha oggi una quota pari al 2,13%. E’ quanto ha spiegato il presidente della Fondazione Antonello Cabras rispondendo alle domande dei giornalisti in occasione della presentazione del bilancio consuntivo 2015. In una prospettiva di medio termine la Fondazione potrebbe quindi arrivare a raddoppiare la quota azionaria in Bper che entro il 31 dicembre 2016 si trasformerà in società per azioni. Già lo scorso anno era stata sottolineata l’esigenza, prevista nell’accordo tra Acri e Mef, che la Fondazione rientrasse nei cinque anni stabiliti nel parametro massimo del 33% di quota posseduta negli istituti di credito. Il bilancio 2015 si chiude con un pareggio tra attività e passività pari a oltre un miliardo di euro, un “risultato soddisfacente, pur nelle difficoltà del sistema economico e sociale” e sebbene i vertici della Fondazione avessero stimato di ricavare dagli investimenti 33,5 milioni, invece ne hanno incassati 31,4 milioni dei quali 22,5 da dividendi in partecipazioni azionarie. Costante anche il flusso delle erogazioni a favore dello sviluppo e per il sostegno del territorio con quasi 17,6 milioni per il 2015 e 16 milioni già stanziati per progetti e bandi nel 2016 su cinque settori di intervento principali: arte e cultura, ricerca scientifica e tecnologica, salute, volontariato e sviluppo locale-edilizia popolare. “Da almeno quattro anni – ha sottolineato Cabras – riusciamo a mantenere un’erogazione costante verso il territorio”. (ANSA)
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