Fondazione Banco di Sardegna, Cabras cerca un nuovo segretario generale

Si libera la poltrona di segretario generale. È il dirigente che lavora a più stretto contatto col presidente.

Alla Fondazione Banco di Sardegna c’è una casella chiave che si sta liberando: tra qualche giorno andrà via Giacomo Cossu Rocca, il segretario generale. In via Carlo Alberto, quartier generale sassarese, la macchina della staffetta si è messa in moto da tempo, con la selezione dei papabili affidata a una società esterna. Nomi, però, non ne filtrano. Ma la decisione del Cda, presieduta da Antonello Cabras, è attesa in questi giorni.

Ruolo e competenze del segretario generale sono stabili per Statuto. Precisamente al Titolo Quarto, articolo 44, 45 e 46. Intanto: “Il segretario generale – si legge – deve essere scelto fra persone di elevata qualificazione professionale, con specifiche competenze in campo gestionale e amministrativo”. Poi: “Per non meno di dieci anni devono aver maturato esperienze nell’ambito della libera professione o ricoperto posizioni di responsabilità presso enti pubblici o privati di rilievo almeno regionale, preferibilmente con mansioni manageriali o direttive“. Di più: “Individuando le procedure per il conferimento della carica – è scritto – il Consiglio di amministrazione può specificare ulteriormente i requisiti”.

Il segretario generale è in qualche modo il braccio destro del presidente. “È capo del personale e sovraintende agli uffici della Fondazione, secondo le direttive degli organi statutari competenti”, recita l’articolo 45. Ancora: “Adempie ai compiti che da tali organi gli vengono affidati, con potere di firma sulla base di deleghe specifiche; provvede a ogni attività gestionale che interessi la vita della Fondazione; istruisce gli atti per le delibere del Comitato di indirizzo e del Cda; assiste gli organi competenti negli adempimenti relativi alla programmazione e al bilancio; assicura la corretta tenuta dei libri e delle scritture contabili della Fondazione; interviene alle adunanze del comitato di indirizzo e del consiglio di amministrazione, senza diritto di voto”.

Poi ecco le incompatibilità. “Non può ricoprire la carica di segretario generale della Fondazione – si legge all’articolo 45 – il coniuge, i parenti e gli affini sino al terzo grado di componenti negli organi della Fondazione“. Vengono esclusi dalla nomina pure “il coniuge di dipendenti della Fondazione e i loro parenti e affini fino al secondo grado”. Non possono essere scelti come segretario generale nemmeno “coloro che esercitano funzioni di governo, che siano membri del Parlamento nazionale, del Parlamento europeo o di Consigli e giunte regionali, provinciali e comunali, compresi i presidenti e il sindaco, nonché dei relativi organi di controllo”. Stesso discorso per chi ricopre cariche “negli organi statutari di altre fondazioni bancarie”, per citare ancora le principali cause ostative.

In via Carlo Alberto blindano ogni indiscrezione. Si sa soltanto che il segretario generale fa sì parte della pianta organica, ma non a tempo indeterminato. La nomina è formalizzata con un contratto pluriennale e rinnovabile.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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