Eurallumina, marcia per il lavoro: tutti a Portovesme il 26 novembre

Basta con i no a tutto, vogliamo lavoro. E soprattutto: l’Eurallumina deve ripartire”. Lo hanno detto gli operai dell’azienda, anche con un maxi-manifesto lungo dodici metri e largo tre sistemato in una delle principali strade vicino alla zona commerciale di Carbonia. Questo a pochi giorni da un appuntamento: la presentazione del Progetto industriale Eurallumina-Euralenergy in programma giovedì prossimo, 26 novembre, a Portovesme. In concomitanza le Rsu hanno preparato una manifestazione.

“I lavoratori – spiegano – arrivano a questo appuntamento con i nervi tesi, stanchi di personaggi che dicono no a tutto”. Insomma, non vogliono che il percorso che ha come traguardo il rilancio dello stabilimento si interrompa sul più bello. “Sono i lavoratori – precisano – i primi a chiedere che tutto venga svolto entro i criteri previsti dalle leggi”. È stato fatto anche il punto della situazione: “Le autorizzazioni – spiegano le Rsu – in capo all’assessorato regionale dell’Ambiente sono l’ultimo atto prima del via agli ingenti investimenti che prevedono circa 190 milioni di euro suddivisi fra realizzazione dell’impianto per l’autoproduzione di energia termica, l’ammodernamento degli impianti alle nuove tecnologie e la messa in sicurezza del sito di stoccaggio dei residui di lavorazione della bauxite”.

Il discorso occupazione riguarda “270 lavoratori – aggiungono le Rsu – degli appalti per la realizzazione delle opere per 36 mesi (150 resteranno poi per le manutenzioni ordinarie), 357 dipendenti diretti con circa 80 assunzioni. Poi gli addetti alle mense, i trasporti, servizi, fornitori: circa mille unità che con il minimo del moltiplicatore economico diventano 3.000″. Gli operai sono pronti alla battaglia: “Con il nostro motto urlato ancora più forte: ogni operaio una famiglia”. Sistemato davanti allo stabilimento anche uno striscione con un messaggio chiaro: “Lavoro, ambiente, salute devono convivere. La mancanza del lavoro uccide dignità, libertà, speranza. I nemici del lavoro sono i nemici del territorio. Basta con il no a tutto”.

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