Edilizia, crisi senza fine. Uecoop: “In otto anni perso un addetto su quattro”

La crisi dell’edilizia in Sardegna è costata 1 addetto su 4 alle cooperative di settore con un crollo dell’occupazione del 24,8% negli ultimi otto anni. È quanto emerge da un’analisi dell’Unione europea delle cooperative Uecoop Sardegna su dati Unioncamere in relazione all’ultimo report Istat sull’indice dei prezzi delle case acquistate dalle famiglie, sia per fini abitativi sia per investimento, indice che aumenta dello 0,8% trascinato in territorio positivo soprattutto dal valore delle nuove costruzioni ma frenato dal calo delle quotazioni di quelle esistenti. Sul fronte delle compravendite, nel secondo trimestre del 2018 sono tornare a crescere facendo segnare un +5,6% dopo la flessione dello scorso anno, secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate.

“Il patrimonio immobiliare italiano – spiegano Uecoop Sardegna – è caratterizzato da un alto grado di obsolescenza che impone un grande piano nazionale di ristrutturazione anche a livello antisismico capace di rilanciare un settore delle costruzioni in cui la ripresa è ancora troppo lenta. Nonostante quasi 90 miliardi di euro investiti dalle famiglie nel mattone nel solo 2017, il settore edilizio non è ancora tornato ai livelli precedenti alla crisi del 2008/2009 e dalla quale non si è ancora risollevato, visto che solo nelle cooperative di costruzione sono stati persi oltre 18mila addetti. Una situazione occupazionale a fronte della quale – incalza Uecoop – è urgente intervenire a sostegno del settore con misure che favoriscano il recupero strutturale ed energetico degli edifici esistenti oltre alla realizzazione di nuove costruzioni di qualità, comprese quelle di edilizia pubblica”.

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