Economia sarda a rischio: inflazione e costo energia frenano ripresa

Sono negative le previsioni sull‘economia della Sardegna per il 2023: la crescita potrebbe rallentare e inchiodare il Pil sardo al meno 0.2 per cento rispetto al 2022 mentre la differenza 2019-2023 potrebbe attestarsi al meno 1,2 per cento. Positivo, al contrario, l’anno appena concluso: il 2022 dovrebbe chiudere con un più 2,9%. Queste condizioni sono derivate, soprattutto, dal clima di incertezza creato dall’inflazione e dall’incertezza economica internazionale derivata dal conflitto in Ucraina.

Tutto ciò emerge dall’analisi territoriale effettuata dall’Ufficio studi Confartigianato imprese Sardegna. Dal dossier emerge anche come la pesante inflazione sia il principale fenomeno che sta contribuendo a raffreddare la ripresa e a far crescere i prezzi al consumo, con una intensità mai registrata dalla nascita della moneta comune europea.

A novembre 2022, infatti, i prezzi sono lievitati in Sardegna del 13,1% sul 2021. La media nazionale è dell’11,8% e viene superata in otto regioni, cioè Sicilia (14,3%), Liguria (13,7%), Sardegna (13,6%), Abruzzo (12,9%), Umbria (12,5%), Puglia (12,5%), Emilia-Romagna (12,4%) e Toscana (12,0%).

A questo si deve aggiungere la dinamica del costo dell’energia: i prezzi al consumo di elettricità, gas e altri combustibili, senza i carburanti per il trasporto, sono più che raddoppiati segnando, per la Sardegna, a novembre il +135,9%.

“Nonostante l’economia regionale stia chiudendo con una performance molto positiva, mostrando un’elevata reattività e una buona tenuta, nonostante il momento negativo a causa della pandemia e della crisi energetica internazionale – commentano Maria Amelia Lai e Daniele Serra, presidente e segretario regionali di Confartigianato – preoccupano, al contrario, i dati sull’inflazione sul 2023: dobbiamo assolutamente evitare a ogni costo questo, possibile, colpo durissimo all’economia regionale: non possiamo permettercelo. L’entità della crisi energetica e gli impegni assunti dal Governo in tema di riforme fanno ora sperare in un approccio complessivo di razionalizzazione”.

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