E.On, addio alla Sardegna. Fiumesanto venduta alla ceca Eph

E.On ha deciso di vendere gli asset di generazione elettrica a carbone e a gas in Italia al gruppo ceco Eph. Lo annuncia una nota. Si tratta di una capacità di generazione complessiva pari a circa 4.500 megawatt: circa 600 della centrale a carbone in Sardegna (Fiumesanto), e di circa 3.900 di altre sei centrali a gas nella penisola e in Sicilia.

Il gruppo energetico ceco Energetickì a Průmyslovì Holding (Eph), riferisce la nota, “si è pienamente impegnato per l’ulteriore sviluppo a lungo termine di questi asset, contribuendo così a garantire la sicurezza della fornitura energetica per il Paese”. La Società ceca, con sede a Praga, è un gruppo energetico verticalmente integrato presente in diversi Paesi europei. La transazione è soggetta all’approvazione della Direzione Antitrust della Commissione Europea, ma si prevede che l’operazione si possa concludere nel secondo trimestre del 2015. “Le nostre attività di generazione da fonti convenzionali in Italia – ha affermato l’Ad del gruppo tedesco Johannes Teyssen – sono molto performanti e possono contare su una produzione diversificata e con un contenuto impatto ambientale. Si tratta di asset chiave per garantire la sicurezza energetica in Italia e sono convinto che il nuovo proprietario continuerà a investire nel sistema energetico del Paese”.

L’Ad ha anche assicurato che lavorerà “strettamente con il nuovo proprietario, i nostri sindacati e i loro rappresentanti per determinare un percorso di successo per il futuro degli asset e dei nostri dipendenti”. L’Ad di Eph Daniel Křetínskì ha confermato che la strategia del gruppo ceco “è a lungo termine e focalizzata sullo sviluppo. Confidiamo di collaborare per questo obiettivo insieme ai dipendenti, ai sindacati e agli altri stakeholder”. Gli impianti termoelettrici oggetto della transazione sono quelli di Livorno Ferraris (Vercelli), dove E.on ha una quota del 75%, Tavazzano (Lodi), Ostiglia (Mantova), Cef (Ferrara) di cui ha una quota del 58%, Trapani e Scandale (Crotone) di cui ha una quota del 50%. Per quanto riguarda invece gli altri asset di E.on in Italia, l’Ad del gruppo ha detto che continua la valutazione in merito alla “possibile cessione”. Si tratta, in sostanza, del parco rinnovabili, delle quote del rigassificatore Olt, ma anche di 900mila clienti tra elettricità e gas per i quali, al momento, nulla cambierà.

 

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