Da Unicredit 6 miliardi per le Zes italiane. Cadau: “Sviluppo e lavoro anche in Sardegna”

Unicredit, la banca internazionale che in Italia ha la sua sede a Milano, ha chiamato a raccolta oggi i commissari di governo delle otto Zes nazionali, le Zone economiche speciali che sono una sporta di porti franchi con sgravi importanti e incentivi per le imprese. L’istituto di credito ha messo sul piatto sei miliardi di euro. A rappresentare l’Isola, Aldo Cadau, il commercialista che un anno fa è stato scelto dall’allora ministra Mara Carfagna per guidare la Zes della Sardegna.

Unicredit non solo ha messo a confronto le esperienze delle Zes sinora maturate, ma ha parlato anche ai potenziali investitori, ovvero tutti gli operatori che vogliono avviare nuove attività all’interno delle Zes. In particolare le risorse Unicredit hanno “con “un focus specifico per l’ambito del turismo e le eccellenze del Made in Italy“, si legge in una nota diffusa dal quartier generale di Cadau che ha sede in via Siracusa a Cagliari.

“L’alleanza fra Zes Sardegna e Unicredit – ha detto proprio il commissario Cadau – entra nel vivo. Una sinergia a favore del sistema d’impresa isolano, con importanti opportunità di attrazione di investimenti per creare nuova occupazione e nuovo sviluppo territoriale. In questo quadro, il concetto di semplificazione burocratica e il sistema di agevolazioni fiscali rappresentano i due assi più importanti su cui poggia la Zes. Nello specifico, lo strumento applicativo dell’autorizzazione unica del commissario, già di per sé essenziale nello snellimento delle pratiche, può essere ulteriormente rafforzato e amplificato proprio con il contributo bancario”.

Nelle Zes italiane pensano di investire oltre cinquanta imprese italiane. Cadau ha presentato le offerte della nostra Isola intervenendo nella giornata di lavoro dove sono stati relatori anche Alessandro Di Graziano (Zes Sicilia Orientale), Manlio Guadagnolo (Adriatica Interregionale Puglia-Molise), Mauro Miccio (Abruzzo), Giosy Romano (Calabria e Campania), Angela Scianatico in rappresentanza di Floriana Gallucci (Ionica Interregionale Puglia-Basilicata), Simona Benedettini in rappresentanza di Carlo Amenta (Sicilia Occidentale).

Ha sottolineato ancora Cadau, sempre a proposito della de-burocratizzazione delle procedure, uno dei punti di forze delle Zes: “La stessa autorizzazione unica è una garanzia diretta per l’accesso immediato al credito bancario da parte dell’imprenditore. Ecco perché Unicredit diventa per la Zes un partner finanziario determinante per lo sviluppo economico regionale, soprattutto in una congiuntura come quella attuale, dove le imprese sono sempre più in affanno per l’incremento del costo energia e le difficoltà del sistema trasporti. Dunque – conclude il Commissario Zes – abbiamo davanti una grande opportunità di sviluppo che va interpretata e governata nel segno dell’alleanza e della collaborazione fra enti”.

Così Remo Taricani, vicecapo di Unicredit Italia. “Le Zes sono un’importante opportunità per incrementare lo sviluppo dell’attività imprenditoriale al Sud e una valida alternativa per tutte le imprese italiane che vogliono attuare i propri progetti di investimento nel nostro Paese, anche grazie al previsto iter semplificato e velocizzato. Come banca ci sentiamo fortemente responsabili nel contribuire al successo dell’iniziativa: mettiamo a disposizione le nostre competenze, la profonda conoscenza del territorio e un plafond da 6 miliardi, destinato anche alle imprese operanti nelle Zes, nell’ambito della nuova edizione del piano ‘UniCredit per l’Italia’ a supporto del Paese. Promuoveremo incontri analoghi a quello odierno anche in altre capitali europee allo scopo di portare all’attenzione degli investitori le opportunità delle Zes e contribuire ad attrarre anche investimenti internazionali nel nostro Paese”.

Durante la giornata di Milano è stato messo sotto la lente anche un nuovo Studio Svimez che evidenzia “la nuova centralità del Mediterraneo, la ridefinizione delle catene globali del valore e le transizioni energetica, green e digitale, le quali costituiscono una importante opportunità per il Mezzogiorno che può tornare a esercitare un ruolo chiave nella geografia dei rapporti di fornitura internazionali. In questo quadro – prosegue la nota da via Siracusa – le Zes si stanno rivelando uno strumento efficace per favorire la crescita economica e l’occupazione in un’area del Paese che presenta, nonostante difficoltà strutturali, aree di specializzazione in alcuni tra i più importanti settori ad alta tecnologia. La Svimez, infatti, evidenzia come il contributo del Sud alle aree di ‘specializzazione intelligente’ è rilevante, dal momento che queste assorbono il 44% degli addetti e il 53% del valore aggiunto e sono responsabili del 78% dell’export delle imprese del Mezzogiorno”.

Ha detto Luca Bianchi, il direttore di Svimez: “La vera sfida delle Zes è attrarre nel Mezzogiorno investimenti nazionali ed esteri, in grado di favorire l’ampliamento e l’integrazione del sistema produttivo meridionale nelle filiere strategiche europee innescando un circolo virtuoso che possa creare nuova occupazione qualificata. In altre esperienze europee e non solo, le Zes hanno contribuito in modo decisivo nel favorire processi di sviluppo. Ciò può avvenire anche in Italia, mettendo a sistema gli interventi di semplificazione burocratica e di incentivo fiscale previsti dalle Zone economiche speciali con le opportunità di investimento del Pnrr. Nel nuovo contesto globale, il Sud anche per la sua proiezione nel Mediterraneo ha le caratteristiche per diventare un naturale attrattore di investimenti green, dando così anche un contributo decisivo alla crescita sostenibile dell’intero Paese”.

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