Cresce l’economia sarda col traino di turismo ed edilizia. Ma pesa l’inflazione

Economia sarda in crescita nel 2022, con segni positivi in molte voci macro-economiche e grazie ai consumi delle famiglie, ma l’inflazione nell’Isola ha toccato picchi vertiginosi dovuti al pesante rincaro dei costi energetici, arrivando a toccare punte del 13,2 per cento a dicembre 2022 (scesa al 9 per cento nell’ultima rilevazione di marzo 2023). Sono segnali di incertezza quelli che arrivano dall’ultima edizione del Rapporto di Banca d’Italia sull’economia della Sardegna, presentato questa mattina nella sede di Cagliari dal direttore regionale Stefano Barra, ma cenni di speranza arrivano dallo strumento del Pnrr.

Secondo i numeri forniti da Bankitalia nell’Isola in generale tutti i comparti produttivi si sono confermati in ripresa. Come sempre sono il turismo e le costruzioni a trainare la crescita: è proseguito il recupero dei flussi turistici persi durante la pandemia, e questo si è riflettuto in un andamento positivo nei trasporti e nel commercio. L’attività nelle costruzioni è cresciuta nettamente, in particolare per le spese dei privati per ristrutturazione ed efficientamento energetico, sulla spinta dei bonus statali. Per le imprese manifatturiere, la domanda proveniente dal turismo e dall’edilizia ha trainato il settore alimentare e quello della chimica.

Cifre positive anche per l’occupazione che ha continuato a crescere (0,5 per cento), anche se in misura meno intensa rispetto al 2021 e non sufficiente a recuperare il livello del 2019. Aumentati i contratti a tempo indeterminato ma la tendenza per il 2023 sembra essere il ritorno a forme flessibili. Pesante invece il riflesso della congiuntura internazionale sulle famiglie sarde: il reddito disponibile è cresciuto in termini nominali (5,6 per cento), ma il potere d’acquisto è stato ridotto dall’incremento dei prezzi, il cui impatto è stato più forte per i nuclei familiari con più bassi livelli di spesa. I rincari hanno aumentato il numero delle famiglie in povertà energetica, che non sono in grado di sostenere l’acquisto dei beni energetici essenziali, già più elevata in Sardegna rispetto al resto d’Italia. Criticità sul fronte del credito: hanno continuato ad aumentare i prestiti alle famiglie e alle imprese, con un rallentamento nella seconda parte dell’anno legato alla rapida salita dei tassi di interesse. Per quanto riguarda la spesa pubblica il rapporto fa un focus su quella sanitaria: sono aumentate ulteriormente le risorse assorbite dal sistema sanitario, seppur in misura più contenuta rispetto all’anno precedente. L’espansione è legata alla spesa in convenzione, per l’attività di recupero delle liste d’attesa. Ridotta la spesa per il personale, in particolare per il calo dell’organico dei comparti medico e infermieristico.

(Ansa)

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