Cresce il lavoro nero nel Sud Sardegna, in una settimana sanzionate 15 aziende

Cresce in tutto il centro sud dell’Isola il fenomeno del lavoro nero: solo nell’ultima settimana sono stati 32 i lavoratori privi di qualsiasi forma di tutela previdenziale e assicurativa individuati  dagli ispettori del lavoro e dai carabinieri del nucleo Ispezione Lavoro, all’interno di 15 aziende, quasi tutte nel settore dei pubblici esercizi e della ristorazione. A sette di queste aziende è stata sospesa l’attività, un provvedimento sanzionatorio che scatta quando viene riscontrato l’impiego di lavoratori irregolari in misura superiore al venti per cento del totale dei dipendenti presenti sul luogo di lavoro, nonché in caso di gravi e reiterate violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro.

Tra le aziende sanzionate durante i controlli serali messi in campo dagli ispettori dell’Inl e dai carabinieri, anche due ristoranti-pizzeria dell’hinterland cagliaritano che, nonostante fossero in attività da più di dieci anni, non risultavano aver mai assunto alcun dipendente. Al momento del controllo sono stati invece trovati intenti al lavoro all’interno dei due locali, rispettivamente 3 e 4 lavoratori in nero. Per entrambi gli esercizi è scattato quindi il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale e una prima sanzione pecuniaria per oltre 8mila euro.

I numeri dell’ultima settimana confermano purtroppo un trend in costante crescita di questo fenomeno (83 lavoratori in nero individuati dall’Ispettorato nel mese di maggio, quasi 300 ormai dall’inizio dell’anno) – scrive in una nota Eugenio Annichiarico, capo dell’ispettorato territoriale -. La gravità del fenomeno del lavoro nero si manifesta almeno sotto due distinti profili. Da una parte costituisce una forma di concorrenza sleale nei confronti di quelle imprese virtuose che invece operano nella legalità e sostengono i maggiori costi della tutela assicurativa e contributiva dei loro dipendenti; dall’altro costituisce una vera e propria forma di sfruttamento dei lavoratori, che si trovano a prestare la propria opera senza alcuna garanzia dei loro diritti (equa retribuzione, orario di lavoro, ferie e riposi, sicurezza, previdenza)”.

L’ispettorato sottolinea che, in caso di contestazione di impiego di lavoratori in nero, la legge prevede che l’impresa sia comunque tenuta a regolarizzare i lavoratori e a garantire una continuità del rapporto di lavoro per almeno tre mesi, “il che rappresenta una importante forma di tutela anche per il lavoratore che decidesse di denunciare la propria situazione di impiego irregolare, recandosi presso gli uffici dell’Ispettorato a Cagliari e a Oristano, dove personale qualificato può raccogliere la sua segnalazione garantendone l’assoluta riservatezza”. Il contrasto al fenomeno sarà uno dei principali obiettivi dell’attività di vigilanza dell’Ispettorato del Lavoro e dei carabinieri del Nil nel corso dell’imminente stagione estiva, periodo nel quale hanno massima espansione le attività commerciali e turistiche a carattere stagionale e quindi anche, statisticamente, le irregolarità nei rapporti di lavoro.

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