Confartigianato, in crescita le aziende artigiane legate al turismo

Sono circa 6.700 le imprese artigiane sarde potenzialmente coinvolte nel mercato turistico isolano. Lo rileva un’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato, su dati UnionCamere-Movimprese del secondo trimestre 2016, che sottolinea anche come queste rappresentino il 18,4% del totale del comparto artigiano isolano, coinvolgendo settori come quelli dell’agroalimentare, delle manifatture e dei servizi, dell’abbigliamento e delle calzature, delle attività ricreative, culturali e dell’intrattenimento, dei bar, caffè e pasticcerie, dell’editoria, della somministrazione di alimentari e bevande, delle strutture ricettive, e dei trasporti.

In Sardegna i flussi turistici in netta crescita in questa estate 2016, sono di grande rilevanza anche per le imprese artigiane con la domanda di beni e servizi generata da persone in vacanza che è potenzialmente intercettabile da quasi un quinto delle imprese artigiane sarde. Rispetto al 2013, la percentuale delle aziende che lavora con il turismo è cresciuto dell’1,3%, passando dal 17,1% del 2013 all’attuale 18,4%. La percentuale rilevata nella nostra regione supera del 2,6% la media nazionale del 15,8%.

A livello nazionale, la Sardegna occupa la settima posizione dopo la Sicilia con il 21,8% e la Campania con il 21,3% seguite dalla Toscana con il 19,4%, Marche con il 19,3% Calabria con 19,1% e il Lazio con il 18,7%.

Tra le vecchie province della Sardegna, in testa quella di Cagliari con 2.612 imprese (interessato il 19% del totale delle imprese artigiane), segue Sassari 2.360 aziende (18,2%), poi Nuoro con 1.234 attività artigiane (18,8%) e, infine, Oristano con 483 (15,4%).

In questa estate 2016, secondo recenti rilevazioni, il turismo fa nuovamente rima con Italia. La nostra nnazione, infatti, è al primo posto nell’Unione Europea per presenze turistiche nei mesi estivi (giugno-settembre) con il 16,2% del totale, davanti a Francia (15,9%) e Spagna (14,5%), grazie ad asset quali 8.300 km di costa con 644 comuni litoranei, un territorio montano pari ad oltre un terzo (35,2%) della superficie nazionale e 352 città di interesse storico e artistico.

Gli ultimi dati sui flussi turistici indicano che negli ultimi dodici mesi le presenze sono in salita del 2,6%, anche grazie al ritorno alla crescita delle vacanze degli italiani (+3,7%) che sostengono l’aumento dell’1,4% delle presenze straniere. Nell’ultimo anno si sono registrate in Italia 386,5 presenze turistiche, di cui il 49,2% pari a 190,2 milioni di non residenti e il rimanente 50,8%, pari a 196,4 milioni di presenze di residenti; in particolare a marzo 2016 si è raggiunto il massimo storico delle presenze turistiche in Italia pari a 388,6 milioni su base annua.

“Il turismo e le imprese artigiane collegate, rappresentano uno dei settori fondamentali per l’economia della regione – commenta la Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Carmela Folchetti – ma, come tutte le altre attività, negli anni passati hanno sofferto particolarmente la crisi a causa della ridotta disponibilità economica delle famiglie, all’insufficiente disponibilità o dal costo dei mezzi di trasporto (aerei e navi in primis) e all’inadeguata programmazione turistica”.

“Dal 2014 i dati ci dicono di lenta ma costante ripresa dei flussi turistici e della crescita della disponibilità economica dei nuclei famigliari – continua la Presidente – per questo dobbiamo lavorare ancora più duramente per riguadagnare posizioni sul fronte dell’attrattività, dell’artigianato, dell’ambiente e della cultura, che rappresentano i motori della nostra economia”. “Infine – conclude la Folchetti – a livello regionale vanno intensificati gli sforzi per restituire competitività alla nostra offerta turistica e valorizzare le eccellenze del Made in Sardegna che hanno reso famosa la nostra isola nel mondo mentre, a livello nazionale, è necessario continuare a stimolare i consumi delle famiglie”.

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