“Mi è stato riferito da un testimone che ha assistito a un colloquio che un armatore avrebbe fornito un contributo ingente a un candidato alla presidenza. Chi sta ricevendo questi fondi dovrebbe vergognarsi”. Lo ha affermato il presidente della Regione Ugo Cappellacci durante la conferenza stampa tenuta oggi pomeriggio a villa Devoto dopo la bocciatura, da parte dell’Unione europea, della Flotta sarda.
Durante l’incontro con i giornalisti, il governatore ha omesso nomi e cognomi: non ha svelato l’identità del candidato e nemmeno quella dell’armatore. Successivamente l’Unione sarda ha pubblicato una dichiarazione più ampia, nella quale Cappellacci afferma che l’armatore in questi è Vincenzo Onorato.
Il quale, poco dopo, ha annunciato di aver incaricato i suoi legali di agire in giudizio nei confronti di Cappellacci per il reato di diffamazione. Secondo l’armatore, l’uscita di Cappellacci ha lo scopo di sviare l’attenzione degli elettori. Onorato definisce quelle del presidente uscente “ridicole affermazioni evidentemente finalizzate strumentalmente a distrarre l’opinione pubblica dall’odierna multa e dalla richiesta di 10,8 milioni di euro che la Regione Sardegna dovrà restituire per le scelte in materia di trasporti”.
In serata Cappellacci ha contro-replicato. Insistendo sul discorso del “finanziamento”. Non più a “un candidato”, ma a “candidati”, senza però indicare quali. E riferendosi ancora a Onorato ha detto: “Si guardi dal finanziare campagne di altri candidati per motivi tutt’altro che nobili. Sappia che non intimidisce né intimorisce nessuno. Noi andremo avanti fino a quando non otterremo un pieno ed effettivo diritto alla mobilità per i sardi”.
