Ambiente, due indagati per le pecore annerite della piana di Ottana

Il legame fra la pecore annerite nei pascoli della piana di Ottana e la centrale della zona industriale sarebbe stato confermato dalle perizie.

Il sospetto era stato avanzato dalla Procura della Repubblica di Nuoro. La nube tossica fuoriuscita nell’aprile del 2013 con uno scoppio che fece tremare il paese di Ottana sarebbe stata provocata dalla centrale elettrica gestita da Ottana Energia a causa della mancata manutenzione.

Da qui anche l’iscrizione di due persone nel registro degli indagati.

Come anticipa oggi La Nuova Sardegna, l’inchiesta del sostituto procuratore Andrea Vacca avrebbe prodotto i suoi frutti. Due gli indagati: Paolo Clivati, patron di Ottana Energia, e Mario Tatti, caporeparto dell’impianto. Sono accusati di vari reati rispetto alla diffusione di materiali inquinanti.

“Siamo fortemente preoccupati per quanto appreso in merito all’origine delle sostanze che hanno fatto diventare nere le pecore poiché non si può mettere a rischio la salute delle persone, l’agricoltura e l’agroalimentare di qualità della Sardegna centrale per una gestione discutibile di un impianto così pericoloso come la centrale di Ottana Energia”, lo ha detto il presidente della Coldiretti Nuoro Ogliastra, Simone Cualbu, secondo il quale “chi ha inquinato ora paghi” e “se ci sarà un processo, ci costituiremo parte civile”.

“Sapere che al centro della Sardegna abbiamo uno stabilimento come la Centrale di Ottana, dove non sono applicate le migliori tecniche disponibili finalizzate alla protezione dell’ambiente nel suo complesso – ha aggiunto Cualbu – è un pericolo che rischia di far saltare tutto il sistema agroalimentare locale. Pensiamo al latte che viene prodotto nella media valle del Tirso nonché alle imprese che trasformano quel latte come la cooperativa Lacesa: l’agroalimentare, che trascina l’economia del territorio, potrebbe subire danni inimmaginabili. E chi pagherà il danno? Solo quello di immagine sarebbe devastante. Perché un solo imprenditore dovrebbe condizionare l’economia di oltre 2.000 imprese agricole che da sempre operano nella media del Tirso”.

“Credo sul futuro del territorio ognuno abbia la propria visione – ha aggiunto Aldo Manunta, direttore della Coldiretti Nuoro Ogliastra – ma non si può pensare di poter fare tutto per accontentare tutti. E’ evidente che avere impianti fortemente inquinanti in un territorio delicato come quello della piana di Ottana sia ormai anacronistico”.

“Ora – concludono Cualbu e Manunta – attendiamo le decisioni del magistrato ma, se ci sarà un processo, ci costituiremo parte civile. L’agricoltura e l’agroalimentare hanno già pagato abbastanza, ora è il momento che chi ha inquinato paghi”.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share