Lo sciopero ci sarà: mercoledì 5 aprile è un giorno a rischio per i viaggiatori sardi. Confermata la protesta dei lavoratori Alitalia aderenti a varie sigle sindacali i disagi per l’Isola coinvolgeranno sia martedì 4 (domani), sia giovedì. In tutto sono 28 i voli già cancellati dalla compagnia aerea di bandiera, tra cui i due serali di domani di rientro da Roma e da Milano. Le destinazioni sono sempre le stesse: la capitale e il capoluogo lombardo, coperte da cappello di continuità territoriale. Alla rosa di aggiungono altri due voli Meridiana tra Olbia e Roma. Salvi solo i decolli protetti dalla fascia di garanzia (dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21). D’altronde la protesta aveva già ricevuto l’ok dell’Autorità di garanzia per gli scioperi che ne ha valutato la legittimità.
Il caso sardo
Sarà un responso dello stesso Garante a chiarire se, nel caso Sardegna, possa essere estesa la fascia di garanzia per poter includere quindi alcuni collegamenti con Roma e Milano in regime di continuità territoriale. È la richiesta più “accettabile” – portata avanti dal presidente della Regione Francesco Pigliaru e dall’assessore ai Trasporti Massimo Deiana – ma ci vorranno mesi perché possa essere esaminata. Intanto si attende una soluzione tampone dall’Enac in grado di tutelare la Sardegna dall’isolamento. Perché, di fatto, arriveranno ancora giornate di sciopero.
Il piano industriale e il fronte sindacale
In ballo c’è il salvataggio di Alitalia, ancora. Il piano industriale di prevede complessivamente 433 milioni di risparmi annui a regime, cioè dal 2019. Questo è quanto ha illustrato l’azienda nel corso del tavolo tecnico con i sindacati in corso al Mise. In particolare, si tratta di 270 milioni sui costi non legati al personale e 163 milioni di risparmi sul costo del personale, (cioe’ circa due terzi dei risparmi non sono legati al costo del lavoro). Considerato che nei primi tre anni i risparmi complessivi sono di un miliardo, si arriverebbe a 1,866 miliardi nel complesso dei cinque anni del piano. “Non posso rispondere io, dovreste chiedere agli azionisti, spetta a loro”. Così l’ad di Alitalia, Cramer Ball, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano dell’ipotesi di una garanzia dello Stato sul contingent equity, il finanziamento cuscinetto nel caso in cui non si dovessero verificare tutte le condizioni del piano. “Il Governo deve fare di più, perché siamo di fronte ad un’azienda che torna, a distanza di pochissimo tempo, ad avere problemi. I problemi non si possono scaricare sui lavoratori”. Lo ha detto la leader Cgil, Susanna Camusso, al termine dell’incontro tra i segretari generali dei tre sindacati e il Governo sul tema Alitalia. A chi le chiedeva se ci fosse spazio sul fronte esuberi, ha aggiunto: “è minimo, non è che si può ancora una volta arrivare a dire che si taglia sul costo del lavoro. Magari si soddisfa qualche banca ma non si interviene sul futuro dell’azienda”.