In duecento dal Sulcis per difendere la fabbrica di alluminio primario di Portovesme. Sono arrivati questa mattina davanti alla sede del ministero dello Sviluppo economico i circa 200 operai dell’Alcoa accompagnati da una delegazione di sindaci del territorio – Giuseppe Casti di Carbonia, Silvano Farris di Buggerru, Nando Pellegrini di Fluminimaggiore, Franco Porcu di Villamassargia, Federico Palmas di San Giovanni Suergiu e un rappresentante del Comune di Gonnesa – da alcuni parlamentari sardi e dal coordinatore del Piano Sulcis Salvatore Cherchi. Le maestranze, caschetto da lavoro calato in testa e bandiere in mano, sono in presidio sotto il Mise mentre una delegazione ha raggiunto la sala delle riunioni dove a partire da mezzogiorno è iniziato l’incontro con il vice ministro Claudio De Vincenti, il governatore della Sardegna Francesco Pigliaru e le organizzazioni sindacali. Obiettivo dei lavoratori, strappare novità sulla trattativa per la cessione dello stabilimento e sulle manutenzioni che dovrebbero fermarsi il 31 luglio prossimo.
Gli operai chiedono il riavvio della fabbrica e misure “importanti per quanto riguarda l’energia e le infrastrutture”. “C’è un fatto positivo in questa vicenda – fa sapere il sindaco di Carbonia Giuseppe Casti – e cioè che al tavolo ci sia anche il presidente della Regione e gli assessori al Lavoro e Industria. Segno di quanto sia alto il livello di attenzione verso questa vertenza”. L’incontro, secondo quanto si apprende, è appena cominciato con la discussione sul mantenimento delle manutenzioni. Nel pomeriggio nuovo round sull’attuazione del Piano Sulcis.
(Foto di Carlo Martinelli)