Agricoltura, nasce fondo da 2,5 milioni. Soldi anche per le rinnovabili

Nasce un fondo per favorire l’accesso al credito delle piccole e medie imprese agricole, operanti nella produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti, con operazioni di credito di durata fino a 12 mesi. La Giunta regionale, su proposta dell’assessora dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha stanziato 2,5 milioni di euro. Gli aiuti, in regime de minimis, verranno gestiti dall’agenzia Argea e concessi in conto interessi, per operazioni di credito di durata fino a 12 mesi.

Potranno pertanto essere finanziati, tra le altre cose, l’acquisto di sementi e concimi, mangimi, carburanti, il pagamento di prestazione e salari, gli affitti e le rate assicurative. L’importo del prestito sarà parametrato sulla base dell’orientamento tecnico-economico dell’azienda, attestato dal fascicolo aziendale, mediante un calcolo che tiene conto delle produzioni standard per superficie o per numeri di capi allevati.

“Concludiamo la riprogrammazione delle somme inutilizzate giacenti presso Ismea – dice Falchi -. Le aziende sarde continuano a essere troppo piccole e a lavorare su superfici ridotte, condizioni che rendono impossibile l’avvio di economie di scala e rendono complicato affrontare i costi di produzione e il forte potere contrattuale delle imprese di trasformazione, soprattutto in ambiti come il lattiero-caseario”.
Buone notizie anche sul fronte dell’energia: sono in arrivo infatti 3,9 milioni di euro per lo sviluppo di progetti sperimentali di reti intelligenti nei Comuni. Con una delibera, proposta dall’assessora regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, sono stati individuati 550 impianti di energia rinnovabile che producono dai 3 ai 20 chilowatt ognuno, negli edifici di circa 220 amministrazioni comunali. Viene così favorito l’autoconsumo da fonte rinnovabile, integrandolo nei sistemi energetici locali. I Comuni potranno proporre progetti, in risposta alla manifestazione di interesse dell’assessorato dell’Industria, per acquisire accumulatori di energia da rinnovabile e per ricorrere ai modelli gestionali propri delle “smart grids” e delle “smart communities”. “In mancanza di sistemi di accumulo – spiega Piras – tale produzione non viene consumata nel modo più efficiente. I sistemi di accumulo rivestono un ruolo strategico nell’attuazione della nostra pianificazione energetica in quanto permettono sia la stabilizzazione all’interno del sistema energetico elettrico regionale, sia la realizzazione di micro reti intelligenti, alimentate da fonti energetiche rinnovabili intermittenti. In linea con il Piano Energetico, che intende entro il 2030 ridurre le emissioni del 50% rispetto ai valori del 1990, la Giunta continua a investire su interventi di efficienza, risparmio e massimizzazione dell’utilizzo locale dell’energia attualmente prodotta da fonte rinnovabile”.

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