A Time in Jazz con Peppe Servillo e Petrella. E da domenica tutti a Sassari

Come da tradizione, il giorno di Ferragosto Time in Jazz pianta le tende nelle campagne intorno a Berchidda per una giornata all’insegna di Sas Chejas Foranas, un progetto in cui il pubblico di Time in Jazz incontra esperti di ambiente, cantori e musicisti nelle antiche chiesette campestri che impreziosiscono i dintorni del paese.

Il programma di questa mattina si concentra nella chiesa di Santa Caterina, a quattro chilometri circa da Berchidda: in ossequio al tema del festival, gli spettatori potranno arrivarci a piedi provando due diversi modi di camminare, il Fitwalking e il Nordic Walking, in un percorso guidato con partenza dal paese. Per il Fitwalking, guideranno l’escursione Mauro Pirino, Morena Gasparinetti e Bachisio Faedda della Scuola Sarda del Cammino. Per il Nordic walking, il cammino sarà guidato da Walter Piras e Enrica Brianda (istruttori dell’Associazione Nordic Walking Italia) e Monica Deiana (Maestro della Scuola Italiana Nordic Walking). È gradita la prenotazione all’indirizzo greenjazz@timeinjazz.it o presso l’infopoint di Berchidda).

All’arrivo a Santa Caterina, il primo appuntamento in scaletta è la consueta conferenza su tematiche ambientali: relatore, in questa edizione di Time in Jazz dedicata ai “Piedi”, è la guida Corrado Conca, che chiacchiererà col pubblico della sua esperienza ventennale tra speleologia, torrentismo, escursionismo e arrampicata, in un intervento dal titolo “Con i piedi leggeri”. Poi, spazio alla musica con una nuova, scoppiettante prova della Brass Bang! di Paolo Fresu, Steven Bernstein, Gianluca Petrella e Marcus Rojas, reduce dall’esibizione di mercoledì sul palco di Piazza del Popolo.

Dopo il concerto, trasferimento nella vicina chiesetta di San Michele dove, come ogni Ferragosto, sarà possibile degustare alcuni piatti della cucina locale nel tradizionale pranzo berchiddese.

Il pomeriggio (alle 18), sempre a San Michele, si chiude nel segno di una delle forme più note della tradizione musicale sarda, il canto a chitarra, in un appuntamento a cura di Fabio Calzia con i cantores Carlo Crisponi e Gianmichele Lai accompagnati da Carlo Boeddu alla fisarmonica.

Di ritorno in paese, alle 21.30 si accendono per l’ultima volta i riflettori sul palco di Piazza del Popolo. La serata di Ferragosto è come sempre divisa in due parti. La prima, alle 21.30 (con ingresso a pagamento), porta sul palco il trio di Peppe Servillo (voce) Javier Girotto (sassofoni) e Natalio Mangalavite (pianoforte) con il loro “Futbòl”, un progetto ben collaudato, ispirato all’omonimo libro dello scrittore argentino Osvaldo Soriano e consegnato cinque anni fa alle tracce di un cd: racconti sul gioco del calcio in cui si incrociano storie di vita, d’amore e di pallone tra vittorie e sconfitte, gioie e delusioni, fantasia e ironia. Musica col “doppio passaporto”, quella di Servillo e degli argentini (ma trapiantati da tempo in Italia) Girotto e Mangalavite, ispirata alle rispettive radici dei suoi membri, mondi e atmosfere culturali differenti che si incrociano in un mix suggestivo ed evocativo di suoni e parole.

Altra miscela di suoni quella che dilagherà sulla piazza del Popolo nella seconda parte della serata (a ingresso gratuito) quando, sgomberata la platea da tutte le sedie e aperti i cancelli al mondo, sul palco saliranno la Fanfara Tirana e i Transglobal Underground per quella che si annuncia come una coinvolgente festa finale impreziosita anche dalla partecipazione della Brass Bang!.

La Fanfara Tirana (che già nei giorni scorsi ha animato le strade del paese con le sue parate) porta in dote alla serata i ritmi spezzati e l’inconfondibile sound balcanico dei suoi ottoni, cui i Transglobal Underground aggiungono le loro sonorità multietniche, dando vita a una trascinante contaminazione di generi, la stessa che la formazione albanese e il gruppo britannico hanno fissato sulle tracce dell’album “Kabatronics” uscito l’anno scorso.

Dopo la festa finale, ultimo appuntamento al Jazz club allestito al Centro Laber, dove si danzerà sulle note rock n’roll e rockabilly dei Paul maD Gang, formazione attiva dal 2011, con Roberto Pianezza e Damien Rizzo alla voce e alla chitarra, e con una sezione ritmica che vede Francesca Alinovi al contrabbasso e Ivano Zanotti alla batteria: un live all’insegna del buon rock n’roll tutto da ballare, con brani originali e rivisitazioni di alcuni celebri brani pop.

Il programma di sabato 16
Calato il sipario sul palco di Piazza del Popolo, sabato pomeriggio (16 agosto) gli ultimi eventi si concentrano al Museo del Vino di Berchidda. Il primo, alle 18, ha per protagonista Ashley Kahn: dopo aver illustrato, nella scorsa edizione del festival, il suo “A Love Supreme – Storia del capolavoro di John Coltrane”, pubblicato in Italia da Il Saggiatore nel 2004, il giornalista e storico musicale americano ritorna a Berchidda per presentare “Kind of Blue” (Il Saggiatore, 2003), il suo saggio dedicato all’omonimo album di Miles Davis, altra autentica pietra miliare del jazz.

A seguire (intorno alle 19,30), l’ormai tradizionale concerto-aperitivo al Museo del Vino suggella anche quest’anno il festival con la presentazione di una novità discografica. Alla ribalta, i Tempi di Cris, ovvero Matteo Cara (synth e tastiere), Raffaele Mele (chitarra), Mauro Dore (basso), Paolo Succu (batteria e percussioni) e Cristian Orsini aka dj Cris (consolle e elettronica): cinque musicisti sardi uniti dalla passione per il funk e la black music delle origini, al debutto con l’album autoprodotto “Event Horizon” di imminente uscita.

Al Centro Laber si possono invece visitare fino a lunedì 18 (da mezzogiorno alle 23) le mostre del PAV, il Progetto Arti Visive curato da Giannella Demuro e Antonello Fresu, che da sedici anni affianca la parte musicale di Time in Jazz: quattro mostre con opere di oltre quaranta artisti che, pur variamente declinate, sono tutte riconducibili al tema del festival, “Piedi”.

Domenica e lunedì ritorna Time in Sassari
Calato il sipario su Berchidda, domenica e lunedì (17 e il 18 agosto) si rinnova l’appuntamento con Time in Sassari, la consueta appendice di Time in Jazz, che giunge quest’anno alla sua ottava edizione, con la città di Sassari a fare come sempre da fulcro alla manifestazione e con tappe mattutine e pomeridiane a Cheremule, Osilo, Ossi e Sorso.

Si comincia domenica mattina (17 agosto) alle 11 al Giardino degli aranci di Sorso, con “Traces d’Afrique”, un inedito incontro musicale tra Andy Emler al pianoforte e il violinista algerino Kheir Eddine M’Kachiche. Nel pomeriggio la musica si trasferisce a Osilo, in Piazza Brundanu, dove (alle 18) il pubblico potrà apprezzare un altro insolito duo, quello formato da Gianluca Petrella & Steven Bernstein, già applauditi nei ranghi dalla Brass Bang!.

In serata (ore 21) nel centro storico di Sassari, in Piazza Tola, tiene banco “Futbòl”, il concerto (già in scena la sera di Ferragosto a Berchidda) che riunisce il talento italiano del cantante Peppe Servillo, con quello degli argentini Javier Girotto (sassofoni) e Natalio Mangalavite (piano).

Lunedì mattina, alle 11, tappa a Ossi, in località Molineddu, dove il talentuoso sassofonista siciliano Stefano D’Anna proporrà brani tratti da “Soundscape”, il suo ultimo album, pubblicato nel 2013 dall’etichetta S’Ard Music, sviluppato nel solco della moderna tradizione jazzistica, in cui è affiancato in quartetto dal chitarrista romano Enrico Bracco, da Nicola Muresu al contrabbasso e Gianrico Manca alla batteria.

Alle 18, nell’area archeologica di Museddu, nel territorio di Cheremule, è la volta di “Pieds Noirs”, un’altra prima assoluta, che coinvolge nuovamente Kheir Eddine M’Kachiche, stavolta in duo con Paolo Fresu.

In serata (21.30), si torna a Sassari, dove i riflettori di Piazza Tola si accendono per “Latin Mood”, un sestetto che vede ancora una volta in azione Javier Girotto ai sax, insieme al trombettista Fabrizio Bosso, con Natalio Mangalavite al piano e tastiere, Luca Bulgarelli al basso elettrico, Lorenzo Tucci alla batteria e Bruno Marcozzi alle percussioni, questa volta impegnati in un progetto che rivisita in chiave jazzistica le ritmiche trascinanti di tango, milonga, chacarera e candombe nell’accezione tipica del Latin Jazz.

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