A Sassari ‘L’Arte pubblica’ di Maria Lai. La nipote Maria Sofia: “Un’emozione”

“Una mostra epocale, che incanta ed emoziona.  Talmente bella che avrei voglia di rimanere chiusa qui per giorni”. Queste le prime parole di Maria Sofia Pisu, nipote di Maria Lai, mentre leggera, gli occhi pieni di ricordi, scivola silenziosa tra le tante opere della zia prediletta, la complice di viaggi, intimità e avventure con cui ha vissuto per lunghi anni, nell’amata casa di Cardedu. È grata a Davide Mariani, il giovane curatore, che con pazienza infinita ha bussato alle mille porte degli abitanti di Ulassai, il paese natio di Maria Lai, per farsi prestare le opere oggi finalmente visibili nella elegante sede espositiva dell’ex Convento del Carmelo di Sassari.

Art in Public Space” questo il titolo della mostra inaugurata venerdì sera in collaborazione con l’Archivio Maria Lai, il contributo della Fondazione Stazione dell’Arte di Ulassai, la Fondazione di Sardegna e il Comune di Sassari, è una mostra interamente dedicata all’intera produzione di arte pubblica dell’artista ogliastrina, che rimarrà aperta al pubblico fino alla fine di gennaio. “L’obiettivo – spiega il critico d’arte Davide Mariani -, è quello di colmare una grossa lacuna conoscitiva legata alla sua produzione e provare a rileggere il suo straordinario percorso artistico”.

Tre piani espositivi che si sgranano come una raffinata mappa delle meraviglie, e che ripercorrono la geografia creativa di Maria Lai seguendone il gesto, il segno e il pensiero: oltre 150 pezzi, tra opere, fotografie, bozzetti, progetti e modelli, realizzati tra il 1981 e il 2012, gli ultimi trent’anni della sua attività, e in cui nonostante la grande attenzione critica e mediatica, sono rimasti come ai margini delle iniziative e pubblicazioni a lei dedicate.

Suddivisa secondo due sezioni tematiche (Legare/collegare, Macrocosmo/microcosmo), l’esposizione definisce nel dettaglio gli ambiti di produzione, ne racconta le vicende storiche, chiarisce gli episodi e li contestualizza, esponendo numerose opere inedite. Ed è un piacere osservare i tanti pezzi in mostra a fianco della nipote Maria Sofia, che silenziosa, lo sguardo sorridente, sembra perdersi in chissà quale filo di ricordi, accarezzando col volto oggetti e fotografie a lei cari.

Dopo la mostra, a pochi passi dal museo del Carmelo, nell’affascinante Palazzo Quesada di via Mercato, simbolo storico cittadino della “belle époque” sassarese, suggeriamo una sosta al Quod, concept store dalle alte volte, i pavimenti in battuto veneziano e pezzi di modernariato. Andrea, titolare del locale assieme a Chiara, ha pensato di omaggiare l’artista di Ulassai con un drink ispirato al suo nome, il Mary Muse, a base di mirtillo, lime, vodka, triple sec e menta, dalle tonalità squisitamente femminili. Cin Maria!

Donatella Percivale

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