Cala Gonone Jazz, si parte: serata con l’indie-folk di ‘The heart and The Void”

Ad aprire le danze del festival Cala Gonone Jazz è  “The heart and the Void” (nome d’arte di Enrico Spanu) che si esibisce nell’Acquario. Spanu (nella foto) arriva dopo il successo di pubblica e critica e oltre venti tappe in giro per l’Italia (sia da solo che in una formazione di quattro elementi come nel caso del CGJF) a seguito dell’uscita dell’album “The Lonieliest of Wars”, all’inizio del 2018. “Un inizio di cui siamo veramente fieri”, così Giuseppe Giordano – presidente dell’Associazione l’Intermezzo e patron del festival – condensa in una frase la sua soddisfazione per la prima serata della trentennale manifestazione.

Il giovane cantautore dalla voce tenue e melodica sceglie l’inglese come linguaggio per varcare i confini dell’insularità e mettersi in gioco di fronte ad un pubblico internazionale. Un’impresa non da poco, ma la caparbietà e uno stile indie-folk apprezzatissimo oltreoceano e padroneggiato stupendamente, ne hanno aiutato l’ascesa meritata. “In realtà, sin da bambino, ho sempre ascoltato canzoni in inglese – ci racconta Spanu – per cui anche nel momento in cui compongo mi viene naturale usare questa lingua, perché sento di potermi esprimere più liberamente e credo che i miei testi vi si adattino maggiormente. Continuo, ancora oggi, ad ascoltare autori anglofoni e mi lascio ispirare anche dal fermento che -in questo momento storico- stanno vivendo l’indie rock e il folk”.

In apertura al concerto di Chiara Pancaldi & Darryl Hall (nella foto sotto), i Mal Bigatto Trio inaugurano le serata in teatro con un’esecuzione particolareggiata e dai ritmi imprevedibili. Una formazione insolita per un trio jazz (Joe Murgia – sax, Antonio Farris – contrabbasso, Alessandro Garau – batteria), ma non si rammarichino i puristi: sin dal primo brano “Archetipo” seguito da “Calma Piatta” e “Underwater” abbiamo l’impressione di essere di fronte a qualcosa di assolutamente straniante e discordante rispetto alle aspettative suggerite dai titoli. Ritmi febbrili e incalzanti mutano repentinamente, quasi sovrapponendosi, mentre sonorità fusion, prog e smooth si cedono il passo l’un l’altra come a voler seguire una narrazione in un intreccio avvincente e fantastico.

La cifra stilistica che contraddistingue Chiara Pancaldi, è –invece- quella delle leggendarie ladies del jazz. A suggerircelo è un timbro caldo, dolce e potente, uno stile elegante e pulito che asseconda e incita i musicisti con cui entra in sintonia in un totale e reciproco rispetto. Il tutto senza protagonismi, lasciando che ogni strumento inizi un dialogo con gli altri, apportando un contributo essenziale e unico ad ogni brano. La cantante emiliana, insieme a Darryl Hall al contrabbasso, Roberto Tarenzi al piano e Roberto Pistolesi alla batteria, presenta il suo repertorio con ironia e una verve discreta e garbata, cimentandosi con alcune cover come “Show Me” tratta dal musical My Fair Lady o “Night and Day” di Cole Porter. Per poi proporre composizioni originali “The Distance Between us”, “Our Time” e “Adeus”, quest’ultima in portoghese e omaggio alla saudade reinterpretata in chiave esuberante e estrosa.

Si riprende oggi alle 11,30, sul battello verso le Grotte del Bue Marino dove un’energia e inarrestabile Rossella Faa, in un periodo molto prolifico e positivo, ci attenderà insieme ai suoi storici musicisti: Nicola Cossu al contrabbasso, Stefano Sibiriu alle percussioni e Giacomo Deiana alla chitarra. Faces of Alex in Acquario alle 19,00 e alle 21,30 il pianista Matthew Whitaker in teatro.

Il programma completo sul sito https://www.intermezzonuoro.it/it/CJFESTIVAL.html

Martina Serusi

 

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