Al Ard Doc, a Cagliari il festival di cinema che parla di guerre e pace

Dal 9 al 13 marzo prende il via al teatro Massimo di Cagliari la rassegna di cinema palestinese e arabo Al Ard Doc film festival: un fitto calendario di incontri e proiezioni per approfondire i temi dell’occupazione israeliana e della guerra attraverso lo sguardo dei registi palestinesi e arabi.

Un fitto calendario di eventi con ingresso gratuito, di incontri con gli studenti, di proiezioni di film, spettacoli e dibattiti per parlare di occupazione, diritti umani, libertà, pace, guerra, profughi. E forse mai come quest’anno, nel momento in cui il conflitto tra Russia e Ucraina tiene il resto del mondo con il fiato sospeso ed attonito davanti ai media, diventa ancora più attuale il dramma della guerra, dei suoi effetti e dei profughi che cercano di sfuggire alle bombe.

“Anche quest’anno abbiamo ricevuto opere di grande qualità da diversi Paesi, non solo dal mondo arabo, che trattano la questione palestinese – spiega Fawzi Ismail. – Ci auguriamo ancora una volta che ilcinema possa essere un veicolo di un messaggio di pace, soprattutto in questo momento”.

“Come Cineteca abbiamo sempre sostenuto il Festival ospitando anche le prime edizioni – aggiunge Antonello Zanda -. Al Ard Film Festival non solo svolge un ruolo fondamentale nel tenere desta l’attenzione sulla questione palestinese, ma è anche un Festival che è cresciuto negli anni artisticamente e qualitativamente”.

La rassegna, che ormai da 18 anni propone un interessante approfondimento sul mondo arabo e sulle tematiche legate all’occupazione israeliana in Palestina, si apre il 9 marzo 2022, al Teatro Massimo di Cagliari dalle ore 16, con l’inaugurazione della mostra della giovane pittrice nata nella striscia di Gaza Malaka Matar.

Quest’anno saranno 30 i film in concorso, più 4 fuori concorso, che verranno proiettati tutti i
giorni dalle ore 16 alle 22. I film, selezionati da una commissione di esperti, toccheranno svariate tematiche: dai diritti all’ambiente, dagli aspetti culturali e sociali alle vita sotto occupazione, prigionieri politici, la libera circolazione delle persone, la situazione attuale in Libano, l’assedio della Striscia di Gaza.

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