Trappole per le zanzare nei porti e aeroporti del nord Sardegna per bloccare l’eventuale arrivo e diffusione del virus Zika nell’Isola, un virus che prende nome dalla foresta ugandese dove venne scoperto nel lontano 1947 ed è molto simile a malattie ben più note e debilitanti come la febbre gialla o la dengue. Il rischio è soprattutto per le donne in gravidanza, visto che può portare alla microcefalia con uno sviluppo anomalo del cranio del feto.
A installare le esche entomologiche nelle aree di frontiera sarà l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna (Izs) che, in collaborazione con l’Autorità sanitaria, ha avviato una campagna di monitoraggio, prevenzione e controllo del virus, così da essere pronti all’adozione di misure adeguate a fronteggiarne un possibile ingresso nell’isola e a ridurre il rischio di trasmissione che avviene tramite punture di zanzara del genere Aedes.
Le trappole catturano l’insetto vettore attraverso il quale si diffonde il virus, e per mezzo di test d’analisi bimolecolare viene verificata la presenza dell’agente patogeno. In questa prima fase di sorveglianza sono stati scelti l’aeroporto militare e civile di Alghero, i porti di Porto Torres, Santa Teresa Gallura e Olbia quindi l’aeroporto di Olbia, aviazione commerciale e aviazione generale. In quest’ambito a essere protagonista con l’Izs, e competente a identificare le “zone sensibili”, è l’Unità territoriale di sanità marittima-aerea di Porto Torres che dipende dall’Usmaf di Napoli. È in corso l’azione di estensione dell’attività agli altri porti e aeroporti dell’Isola. Il monitoraggio durerà da maggio sino alla fine di ottobre poi, in base ai risultati ottenuti, si valuterà la modalità di prosecuzione del lavoro avviato.