Sfilata di testimoni dell’accusa al processo contro l’ex assessore regionale Marco Carboni, accusato di rapina e violenza sessuale nei confronti della moglie. Questa mattina, davanti al collegio della prima sezione penale del Tribunale di Cagliari, si sono presentati alcuni familiari, chiamati dal pubblico ministero Diana Lecca a ricostruire la situazione dalla quale avrebbe avuto origine l’episodio del 22 settembre scorso. Secondo l’accusa, l’ex assessore regionale ai Trasporti avrebbe fatto irruzione con un casco in testa nella villetta di famiglia, minacciando la moglie e portando poi via alcuni oggetti di valore. Durante l’aggressione avrebbe anche legato il suocero, la figlia, e costretto l’ex consorte ad andare in camera da letto e a spogliarsi.
Dopo settimane di indagini del procuratore aggiunto Gilberto Ganassi, Carboni era stato arrestato dai carabinieri. E questa mattina, scortato dagli agenti della penitenziaria, l’ex esponente di Forza Italia è ricomparso in aula, accanto al difensore Leonardo Filippi. La moglie, invece, si è costituita con l’avvocato Luigi Concas. L’esame dei quattro testimoni è durato ore: domande di accusa e difesa si sono concentrate soprattutto sui dissidi economici che, da qualche tempo, avevano incrinato i rapporti tra i due ex coniugi. La prossima udienza è convocata per il 21 marzo, ma prima – al tribunale dei minori – verrà sentita la figlia con la formula dell’esame protetto.