‘Veleni di Quirra’, gli allevatori in rivolta: “Cacciati dai nostri terreni”

“Vogliamo sapere il motivo per cui a oggi, dopo cinque anni, siamo ancora fuori dai nostri terreni, e avere gli indennizzi che ci spettano”. Così gli allevatori, proprietari delle terre che si trovano nel vasto raggio del poligono militare di Perdasdefogu, in presidio questa mattina con i rappresentanti della Coldiretti davanti al tribunale di Lanusei, in occasione della riapertura del processo per i cosiddetti “veleni di Quirra“, bloccato per due anni in attesa della sentenza della Corte Costituzionale, arrivata nel giugno scorso, che ha riconosciuto lo Stato come unico titolare dei risarcimenti danni.

“Oggi riparte il processo che vede imputati alcuni generali del poligono di Quirra. Come associazione – spiega il direttore della Coldiretti Nuoro Ogliastra Alessandro Serra – ci siamo costituiti parte civile, ma oggi siamo qui per salvaguardare i diritti di tutti i lavoratori che sono stati cacciati ingiustamente da un’area molto vasta del poligono. Circa 80 persone, con altrettante famiglie a carico, si sono dovute reinventare un lavoro o spostarsi in zone molto lontane. Diciamo da sempre che sarebbe stato sufficiente perimetrare alcune aree marginali di un territorio ampio, iniziare le bonifiche e lasciare gli allevatori nelle zone vicine. Allevatori che invece hanno subito danni economici gravi, ora vogliamo si accerti la verità per chiedere gli indennizzi”.

“Cinque anni fa avevo 470 capre – racconta Costantino Carta, allevatore di Perdasdefogu – poi l’azienda a cui versavo il latte non ha più voluto il mio prodotto e visto che i miei terreni erano tutti nell’area del poligono, mi hanno mandato via. Ho dovuto vendere quasi tutto, ho tenuto solo un piccolo gregge di pecore per la sopravvivenza. Mi hanno rovinato. Da questo processo noi che abbiamo perso tutto ci aspettiamo di sapere chi sono i responsabili del disastro”.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share