I veleni del Rettorato: una denuncia per una bottiglia d’acqua “alla spazzatura”

Una bottiglietta d’acqua riempita con una strana sostanza: è successo negli uffici del rettorato di via Università a Cagliari, il piano più alto e prestigioso dell’ateneo del capoluogo. Dal palazzo filtra pochissimo perché all’origine del gesto ci sarebbe uno scontro tra dipendenti con dissidi più o meno frequenti, piccole ritorsioni e sgarbi tenuti finora nascosti per questione di immagine. Ma con la vicenda della bottiglietta manomessa, il limite della tolleranza sembra superato, tanto che sull’episodio, avvenuto una decina di giorni fa, è stata presentata una denuncia in Questura.

Da via Università raccontano pure di esposti anonimi che vanno avanti da anni.  Ma mai si erano verificati episodi come quello finito all’attenzione della Polizia. E che avrebbe potuto avere anche conseguenze più serie. Si parla di un liquido scuro che è passato inosservato allo stesso dipendente preso di mira. Il quale in un gesto quasi meccanico, come gli capita più volte al giorno, ha bevuto, ma dieci giorni fa non ha ingerito solo acqua.

Stando alle pochissime indiscrezioni che si conoscono, nella bottiglietta, tenuta sulla scrivania, ci sarebbero stati pure minuscoli pezzetti di una sostanza gialla, tanto da far pensare a materiale da spazzatura. Di certo il liquido è stato consegnato alla Polizia perché venga analizzato. Anche per avere contezza sull’eventuale pericolosità del contenuto.

Su l’avvio di un’indagine interna non c’è alcuna conferma. Ma è possibile che vengano fatti approfonditi controlli, vista la gravità del fatto e considerando un ulteriore dettaglio: il rettorato non è un piano accessibile a tutti. E ciò restringe di parecchio il campo della stessa indagine. Si tratterà anche di capire se il gesto fosse indirizzato al dipendente preso di mira o se fosse un generico atto di teppismo.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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