Università Cagliari, mobilitazione generale. Del Zompo: “Altri tagli in arrivo”

Università di Cagliari al collasso. Dal 2009 l’andamento è decrescente. “Rischiamo di non fare più dottorati di ricerca e di non avere più le lauree magistrali che sono quelle che danno più opportunità di lavoro”. È il grido d’allarme degli studenti dell’ateneo cagliaritano rappresentati da Luca Santus di Unica 2.0 nel corso del senato accademico e consiglio d’amministrazione convocato in via straordinaria a porte aperte dall’Università di Cagliari. All’iniziativa, organizzata nell’aula magna della facoltà di Ingegneria e nata dall’allarme tagli lanciato nei giorni scorsi dai vertici dell’amministrazione universitaria, sono stati invitati a partecipare tutti i parlamentari sardi e tutto il mondo politico dell’isola e hanno preso parte circa 400 persone.

Si punta il dito in particolare contro il costo studente standard, che è il criterio in base al quale vengono calcolati i fondi che il ministero eroga agli atenei. “Rischiamo di diventare un super liceo, noi non chiediamo di non essere valutati”, ha detto Maria Del Zompo, rettore dell’Università di Cagliari, “il costo standard per studente ha prodotto i suoi danni e dal fondo di funzionamento ordinario dell’Ateneo in maniera ingiusta ci sono stati presi 7 milioni di euro, ma non per demeriti, è profondamente ingiusto, così non si tiene conto delle condizioni di ogni singolo Ateneo”.

In effetti altro parametro molto contestato è l’attrattività che secondo i vertici dell’Ateneo, può valere per altri atenei nazionali, ma non per quelli sardi che si possono raggiungere solo superando il mare. Dal 2009 complessivamente il fondo di finanziamento ordinario che eroga il Governo ogni anno, è calato del 27 per cento. “Un modo per intervenire”, secondo Luca Santus, “sarebbe quello di incentivare all’iscrizione, ma noi facciamo un appello al Governo regionale affinchè finanzi più borse di studio e alloggi, e affinchè si faccia da portavoce con il governo nazionale per modificare i criteri”. L’appello del rettore Del Zompo è rivolto ai sardi, alle famiglie e agli studenti:” La nostra è una battaglia affinché l’Università di Cagliari possa migliorare, il problema non è solo sardo, ma qua è accentuato dall’insularità”. Al ministero invece si chiede “il riequilibrio dei parametri con la modifica degli indicatori per farli diventare davvero indicatori di merito”. Per questo l’ateneo cagliaritano ha già attivato una piccola commissione “perché si possano fornire delle proposte di indicatori che si riferiscano effettivamente al merito”. Anche il Presidente della Regione Francesco Pigliaru è intervenuto oggi. “Bisogna alzare la voce. E fare delle proposte: siamo in una situazione in cui dall’alto non si fanno scelte. Ma questa non scelta rischia di lasciare gli studenti del sud senza università. Qual è il disegno? Concentrare le università in un’unica area dell’Italia? Allora diano delle borse di studio a tutti per poter partecipare. Ma così il danno è doppio”, ha concluso Pigliaru: “Vanno avanti le università già forti. E per gli universitari del sud rischiano di sparire gli atenei senza avere nemmeno le borse di studio”

Monica Magro

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