Undici vittime in otto mesi. La 125 è la strada della morte

Secondo la prassi, la procura della Repubblica di Cagliari aprirà un’indagine sull’incidente stradale nel quale hanno perso la vita Sara Pisano, imprenditrice di 45 anni di Sassari, i  suoi due bambini di soli quattro mesi, i gemellini Francesco ed Emma, e il consulente aziendale di Alghero, ma residente  Sassari, Davide Proto, di 39 anni.  Ignazio Sollai, il conducente del furgone che si è scontrato con la Volkswagen Polo, sarà iscritto nel registro egli indagati.

Ma la prima ricostruzione dell’incidente pare individuare anche altre responsabilità. Che non riguardano solo la condotta di guida dei protagonisti e delle vittime della tragedia, ma quel tratto di strada. Una strada nella quale, in nove mesi, ci sono stati undici vittime.

Alle 12,25 di ieri pioveva a dirotto. La Polo guidata da Davide Prota procedeva, forse a velocità sostenuta, all’interno della terza galleria della nuova statale 125 diretta verso il nord. Dalla parte opposta procedeva, in direzione di Cagliari, il furgone della “Ianas trasporti” guidato da Ignazio Sollai che aveva accanto a sè il figlio ventenne Daniel.

Quando la Polo esce dal chiuso della galleria e le ruote entrano in contatto con l’asfalto, è come se l’auto fosse caduta nel letto di un fiume. I pneumatici perdono aderenza e la vettura si mette di fianco. L’autista ne ha perso totalmente il controllo. Come una canoa in un rapida, la Polo procede di fianco, invade la corsia opposta e si presenta come un muro davanti al furgone che la colpisce in pieno sul lato destro.

E’ un impatto devastante, a una velocità equivalente (data dalla somma delle velocità dei due veicoli) oltre i 150 chilometri orari. Infatti la Polo ‘esplode’. Tutti gli occupanti, escluso uno dei due gemellini che sarà trovato ancora in vita dai soccorritori, muoiono sul colpo.

Le condizioni meteorologiche in quel momento erano pessime.Pioveva a dirotto. Ma è possibile che un acquazzone trasformi l’asfalto nel letto di un fiume? Anche questo è uno degli elementi che l’inchiesta della procura della Repubblica di Cagliari dovrà accertare.

Sulla “nuova 125” è un susseguirsi di croci. Nel giugno scorso due vittime, Giovanni Fois, avvocato cagliaritano, e la sua compagna Carla speziale, di 43. Viaggiavano a bordo di una moto che si scontra al 17° chilometro contro un’auto. Passano pochi mesi e, a ottobre, alle porte di Tertenia, altre tre vittime (Francesco Roberto Piroddi, suo padre Lorenzo e Adelina Podda). La loro Mercedes  va a sbattere contro il rimorchio di un trattore. Il 3 novembre muore lo studente di 19 anni Matteo Boi. La sua auto va a sbattere contro il guard rail a poche centinaia di metri dalla galleria di Arexini. Poi, a gennaio, la morte dell’insegnante di Arzana Susanna Figus nei pressi dello svincolo di San Vito. Ieri la strage. In tutto undici morti sulla stessa strada, in nove mesi.

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