Una gang di poliziotti-truffatori. Sassari, choc in Questura

“Non fa mai piacere indagare sui colleghi, questo dimostra che sappiamo far pulizia da soli”. In queste parole si racchiude l’amarezza e il clima che si respira in Questura a Sassari dopo l’arresto dei due assistenti capo in servizio alle Volanti, Gianluca Serra e Marco Fenu. Entrambi sono finiti agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione e peculato. Nei guai altri cinque colleghi, tra i quali l’ispettore Pier Franco Tanca, nei cui confronti si ipotizzano i reati di falso in atto pubblico e false dichiarazioni al Pm. Il Gip Michele Contini, si è riservato di decidere sulla sospensione dal servizio richiesta dal Pm Giovanni Porcheddu nei confronti di Tanca.

Le indagini. La squadra mobile di Sassari, coordinata dal dirigente Bibiana Pala ha lavorato silenziosamente oltre un anno per ricostruire la vicenda che vede implicati i sette poliziotti. Indagini coperte dalla massima riservatezza iniziate su una presunta truffa a un’assicurazione – come riportato oggi da La Nuova Sardegna – e che poi si sono allargate su altri reati ed in particolare sulla sparizione di una consistente somma di denaro durante un blitz antidroga condotto nel 2014.

Gli altri arrestati. Ieri in manette sono finiti anche i trentenni sassaresi Marco Sanna e Fabrizio Pistidda, accusati di tentata rapina aggravata e lesioni aggravate e Lorenzo Fiori, 21 anni, accusato di corruzione. I tre sono coinvolti nella violenta tentata rapina ai danni di un portapizze avvenuta a maggio dello scorso anno. Fiori per quell’episodio è stato già condannato, mentre nel corso delle indagini che hanno interessato i poliziotti, sono emerse le figure dei due complici, destinatari del provvedimento restrittivo.

Il collegamento e i soldi spariti nel nulla. Le indagini della squadra mobile si sono concentrate sulla figura di Gianluca Serra e i suoi rapporti con Lorenzo Fiori. Il giovane avrebbe fornito con buona probabilità informazioni all’agente per condurre operazioni di servizio e in cambio potrebbe aver ricevuto del denaro o altre ricompense. Nelle oltre cento pagine dell’ordinanza che ha fatto finire ai domiciliari i poliziotti ci sarebbero decine e decine di telefonate intercettate ed sms tra l’agente e il giovane.  Tra le informazioni fornite ci sarebbe anche quella che a giugno dello sorso anno portò all’arresto di Roberto Lella, 22 anni sassarese. Nella sua abitazione furono sequestrati  quasi tre chili di marijuana, denaro in contanti, gioielli, orologi e televisori. Dopo l’arresto Lella dichiarò che in casa c’erano anche 5mila euro di cui però non c’era traccia nei verbali firmati dall’assistente capo Serra e controfirmati dai colleghi. Denaro che secondo la procura sarebbe stato poi diviso tra gli agenti che parteciparono al blitz e in piccola parte finirono nelle tasche di Fiori. I poliziotti indagati, infatti, sono accusati di aver sottoscritto una relazione di servizio non vera. Tra di loro c’è anche l’ispettore Pier Franco Tanca che durante un interrogatorio sull’episodio avrebbe rilasciato false dichiarazioni al pm.

La truffa all’assicurazione. Le indagini che hanno fatto finire ai domiciliari i due agenti sono scattate a seguito della segnalazione ricevuta da un assicuratore costretto a pagare un risarcimento di 40mila euro per un incidente a causa di una relazione di servizio firmata dall’ispettore Gianluca Serra. Una relazione che secondo l’assicuratore avrebbe avuto più di una lacuna. L’incidente aveva coinvolto una moto. Serra avrebbe sostenuto nella relazione che a riportare gravi ferite era stato il passeggero della due ruote, mentre per l’ispettore delle assicurazioni a rimanere ferito era stato il conducente. Due versioni contrapposte. Nonostante questo l’agenzia che aveva seguito la pratica dell’incidente aveva fatto partire la liquidazione. Proprio sul rapporto tra agenzia e agente della volante  si sono inizialmente concentrate le indagini, che lentamente si sono allargate, portando gli investigatori della Mobile a tracciare i collegamenti tra Serra e Fiori.

Gli interrogatori e lo sviluppo investigativo. Sarebbero al momento solo due gli episodi sospetti contestati a Gianluca Serra e al collega Marco Fenu. L’ammanco del denaro durante il blitz antidroga e la truffa alle assicurazioni. Nelle prossime ore i due saranno interrogati e forniranno la loro versione dei fatti. Soprattutto Serra dovrà fare piena luce sui rapporti che lo legavano a Lorenzo Fiori, dovrà spigare quelle telefonate e quegli sms intercettati. Non si può escludere che i due episodi siano solo la punta dell’iceberg e che in mano agli inquirenti ci sia altro materiale.

Ma. Sc.

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