Una bara con il nome del vicesindaco e una data: 15 agosto 2019. Ancora intimidazioni ai danni degli amministratori locali della Sardegna. Questa volta nel mirino è finito il vicesindaco del Comune di Lotzorai, in Ogliastra, Esquilino Cinus. Ignoti, nella notte tra sabato e domenica, hanno disegnato un feretro con una vernice spray, e accanto il suo nome, sul muro perimetrale del cimitero. Le scritte sono state già cancellate, e questa mattina Cinus si è presentato dai carabinieri della stazione di Santa Maria Navarrese per sporgere formale denuncia. È il quarto episodio del genere nelle ultime settimane. Prima del vicesindaco di Lotzorai erano stati bersaglio di intimidazioni i primi cittadini di Cardedu, Matteo Piras (auto bruciata), e di Girasole, Matteo Congiu (molotov davanti all’abitazione), e il vicesindaco di San Teodoro, Alberto Melinu (lettera di minacce).
“Non ho mai avuto problemi o attriti con nessuno, non capisco il perché di queste minacce. Io comunque vado avanti, non mi fermo”. Sono le prime parole rilasciate all’Ansa da Equilino Cannas, dopo le scritte di minaccia. “Questa è la quarta legislatura che mi vede candidato – racconta – nella prima ho lavorato con la Comunità montana, nella seconda non sono stato eletto, nella terza sono stato assessore ai Servizi sociali e oggi sono vicesindaco con delega sempre ai Servizi sociali. In vent’anni è la prima volta che capita una cosa del genere, non ho mai avuto problemi con nessuno, mai una minaccia”, chiarisce.
Poi un commento sul contenuto della scritta in cui compare anche la data del 15 agosto: “Non capisco cosa voglia dire. Comunque ho denunciato tutto ai carabinieri, queste minacce non mi fermano e non mi preoccupano. Continuerò a lavorare per la comunità”. Non si può escludere che l’episodio sia legato ad una precedente intimidazione ai danni del sindaco del paese, Antonello Rubiu. Nel marzo scorso ignoti avevano tagliato tutte le quaranta piante del suo frutteto e lui aveva messo in relazione il fatto alla sua attività amministrativa.
