Un mal di testa, poi la 23enne muore: genitori denunciano ospedale di Nuoro

Era arrivata al Pronto soccorso dell’ospedale San Francesco di Nuoro martedì notte in preda a un fortissimo mal di testa. Poi le condizioni di salute di Francesca Debuggias, nuorese di 23 anni, sono peggiorate nel giro di tre ore, fino alla morte avvenuta nel pomeriggio di mercoledì. Secondo i genitori della ragazza, i medici avrebbero aspettato troppo a lungo prima di intervenire e per questo – riporta un quotidiano locale – hanno sporto denuncia ai Carabinieri che hanno avviato le indagini.

Sul corpo della giovane è stata disposta l’autopsia, necessaria a chiarire le cause della morte. La Asl unica Ats ha aperto un’indagine interna e per il momento mantiene il più stretto riserbo della vicenda, in attesa di ricostruire come siano effettivamente andate le cose. Nessuna dichiarazione da parte dei manager dell’Area socio sanitaria locale (Assl) di Nuoro: il direttore Andrea Marras ha convocato un incontro interno all’azienda per la tarda mattinata per capire cosa sia successo quella notte tra martedì e mercoledì. Solo dopo potrebbe arrivare la versione ufficiale della Assl.

La ricostruzione della Assl di Nuoro e l’Ats Sardegna

La diagnosi del decesso avvenuto nel reparto di Rianimazione è “morte cerebrale secondaria a ischemia”. Lo rendono noto la Assl di Nuoro e l’Ats Sardegna, l’azienda unica regionale, da cui accertamenti emerge come i sanitari del Pronto Soccorso del San Francesco “abbiano operato con tempestività per prestare assistenza alla giovane, sottoponendola a tutti gli esami e trattamenti del caso”. Diversa la ricostruzione dei vertici aziendali. “Dalla cartella clinica – precisa la Assl – emerge che la paziente giunge in Pronto Soccorso alle ore 2.52 del 20 luglio 2017; la prima visita, seguita da esami emato-chimici, viene effettuata alle ore 3.02. Sono seguiti gli esami diagnostici come la Tac e Angio tac; alle ore 6.15 è iniziata la trombolisi (terapia in grado di lisare un trombo formatosi all’interno del distretto arterioso dei vasi); alle 6.55 la paziente viene sottoposta a trattamento di disostruzione delle arterie cerebrali fino alle ore 9.33, dopodiché viene constatato che la paziente non risponde al trattamento ed entra in stato di coma”. “La risposta – ribadisce l’azienda – è stata tempestiva e rispondente a tutti i criteri sanitari e deontologico”. L’Ats si dice pronta “a svolgere eventuali ulteriori approfondimenti, per fugare – ove ritenuto necessario – ogni altro possibile dubbio sulla vicenda”

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