Tuvixeddu, Legambiente denuncia: “Il degrado avanza, intervenire subito”

Un sito ormai in degrado dopo decenni di abbandono. È questa la valutazione fornita da Legambiente dopo un recente sopralluogo a Tuvixeddu. Il presidente regionale Vincenzo Tiana e il presidente del circolo di Cagliari Roberto Sanna in una lettera-denuncia richiamano la necessità urgente di effettuare interventi nel sito per arrestare il degrado che avanza. “È necessario che il positivo esempio del restauro della tomba di Caius Rubellius, intrapreso dalla Soprintendenza Archeologica del Ministero dei Beni Culturali (e ricordiamo che il Ministero aveva disposto anche un finanziamento per il restauro della tomba dei fregi e spirali), non rimanga un unicum e sia di stimolo per elaborare un programma unitario di restauro conservativo di tutta la zona”, si legge nella lettera. “La richiesta è motivata dalla consapevolezza che operare in una zona ad elevato interesse archeologico sia certo molto impegnativo ma soprattutto obbligatorio, anche per qualificare il progetto del Parco Paesaggistico–Archeologico di Tuvixeddu-Tuvumannu”.

“Vogliamo anche evidenziare un palese problema di sicurezza”, prosegue la nota di Tiana e Sanna. “Oggi l’accesso a tutte quelle aree è problematico ma possibile, pertanto una persona non esperta che si dovesse avventurare nei luoghi in oggetto, non solo non troverebbe nessun tipo di segnalazione, ma entrando dagli accessi possibili, dovrebbe farsi strada tra una vegetazione incolta e sentieri non ben delineati ed impervi, pertanto pericolosi”.

Se da una parte da viale S.Avendrace si intravede l’impalcatura intorno alla tomba e gli interventi di restauro prossimi alla conclusione, sul versante occidentale del colle a regnare è ancora il degrado: piccole discariche, ruderi di vecchi fabbricati, reticolati arrugginiti e fessurazioni della base rocciosa. “Oltre gli interventi del Ministero dei Beni Culturali richiamiamo l’attenzione anche sugli impegni della Regione per l’acquisizione dell’ex cantiere Cocco e di Villa Laura, per i quali esiste già uno stanziamento per il loro recupero”, prosegue Legambiente. “La frammentazione degli interventi ed i ritardi non farebbero che permettere l’ulteriore alterazione dell’area. In sintesi si evidenzia che lungo tutto il viale, da via Rovereto fino a Via S. Donà, a lato del sentiero rupestre e del Viale S.Avendrace, insiste, caratterizzata da un totale abbandono, una porzione del Parco Tuvixeddu–Tuvumannu di rilevante interesse storico ed archeologico, dal momento che senza soluzione di continuità si passa tra le tombe puniche e quelle romane, spesso in totale sovrapposizione e in adiacenza all’area mineraria. Fatto che pone ancora una volta in risalto la complessità della zona e la pluralità dei valori. Si sollecita pertanto con urgenza l’adozione di un intervento di messa in sicurezza che arresti l’avanzare del degrado a cui dovrà seguire rapidamente un programma generale di restauro, che superi la frammentazione degli interventi, sia della parte archeologica che mineraria, in previsione della fruizione dell’area”.

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