La Guardia di Finanza di Palau ha chiuso l’indagine sulla truffa all’Ue che nel febbraio scorso aveva portato all’arresto di un imprenditore di Arzachena, che aveva percepito circa 200 mila euro di contributi pubblici a sostegno dell’agricoltura. Una truffa compiuta utilizzando complessi trucchi contabili, i cui ulteriori approfondimenti d’indagine, scattati a seguito delle perquisizioni eseguite lo scorso febbraio, hanno consentito di confermare il grave quadro probatorio, tanto da consentire il sequestro di alcuni immobili intestati ad uno dei soggetti giuridici coinvolti, in applicazione di una misura cautelare avente ad oggetto il profitto del reato.
L’analisi della contabilità e successivi controlli tributari, inoltre, hanno consentito di accertare come le fatture per operazioni inesistenti, utilizzate nell’ambito della truffa al bilancio comunitario, siano state usate anche nelle dichiarazioni fiscali relative alle quattro attività d’impresa riconducibili all’indagato, nelle quali venivano riportati costi indeducibili per circa 300 mila euro (in alcuni casi questi si accompagnavano all’indicazione di redditi fittizi finalizzati a dare coerenza al disegno criminoso) e indebite detrazioni dell’Iva per circa 60mila euro. Parallelamente al procedimento penale, inoltre, sono stati avviati, nei confronti dei responsabili, i procedimenti amministrativi di tipo sanzionatorio per le frodi nell’ambito degli aiuti in agricoltura: con l’irrogazione di una sanzione amministrativa quantificata in rapporto agli illegittimi finanziamenti percepiti.