Trovato morto il pescatore di corallo scomparso al largo di Capo Caccia

Il pescatore algherese di corallo scomparso ieri a mezzogiorno nelle acque del golfo di Capo Caccia è stato trovato morto. Dopo ore di ricerche gli uomini della Guardia costiera e i sommozzatori dei vigili del fuoco hanno individuato il corpo di Dino Robotti, 38 anni, in un fondale, grazie all’utilizzo del Rov, un robot subacqueo filoguidato al quale si è deciso di ricorrere dopo che le prime perlustrazioni non avevano dato alcun esito. Il corpo è stato individuato ma non ancora recuperato.

A lanciare l’allarme sulla scomparsa del pescatore era stato Luciano Solinas, il marinaio con cui Robotti usciva frequentemente e che lo aspettava sulla barca d’appoggio, a circa due miglia a sud di Capo Caccia, verso Poglina. Robotti, sposato da appena tre mesi, presto sarebbe diventato padre. Quella sua passione sconfinata per il mare, che l’aveva portato persino a lasciare l’Esercito, dove si era arruolato in giovane età, gli è stata fatale. Era uno dei 14 corallari sardi ancora in attività, rappresentante regionale e portavoce della categoria, tanto che appena qualche mese fa si era speso in prima persona per chiedere a gran voce l’allungamento della stagione di pesca del corallo da tre a cinque mesi, ma senza l’ausilio dei robot Rov.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share