Traffico di droga, sequestro di beni per 6 milioni a ex assessore Iglesias

Beni immobili e quote societarie per oltre sei milioni di euro sono state sequestrate dalla Guardia di Finanza di Cagliari nell’ambito di una indagine nei confronti dei componenti di una associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Eseguite perquisizioni nei confronti di sei soggetti indagati per trasferimento fraudolento di beni a fini di riciclaggio.

In particolare la misura di prevenzione patrimoniale, emessa dal Tribunale di Cagliari, su richiesta del pm Paolo De Angelis della Dda cagliaritana, e le indagini del Gico del Nucleo di Polizia tributaria delle Fiamme gialle, si sono concentrate sulla figura di Marcello Spiga, di 57 anni, geometra di Fluminimaggiore, già condannato e che secondo gli investigatori sarebbe stato al vertice di una associazione criminale, che operava nel Sulcis-Iglesiente, ma che aveva ramificazioni in Spagna, Inghilterra e Marocco.

Nella maxi operazione sono stati sequestrati beni per sei milioni di euro, in particolare quote nominali per 50 mila sterline della Sardinia Invest & Finance Ltd con sede legale in Inghilterra, intestata a Vito Spiga; beni aziendali della stessa società; quote della Sulcis Tourist di Iglesias intestata alla Sardinia Invest; l’albergo Hotel Leon D’Oro di Iglesias intestato alla Sulcis Tourist, i beni dello stesso hotel, quote della Ft Capital Private Equity Srl di Modena intestata a Vito Spiga; due terreni a Iglesias sempre intestati a Vito Spiga, al fratello Mattia, alla moglie di Marcello Spiga, Anna Rita Girau, a Benito Spiga e Elsa Caboni e una quota della proprietà di un terreno a San Giovanni Suergiu. Sequestrati anche due fabbricati e due appartamenti tutti a Iglesias intestati a Benito Spiga e alla moglie Elsa Caboni, padre e madre di Marcello Spiga.

Dalle indagini è inoltre emerso che dal 1997 al 2005 Marcello Spiga ha presentato solo due dichiarazioni dei redditi per circa 300 mila euro quando invece, secondo la Finanza, avrebbe movimentato ingenti somme di denaro.

Le indagini che hanno a portato al maxi sequestro sono direttamente collegate all’operazione “Valiant” scattata nel 2005 quando Marcello Spiga era consigliere e assessore comunale di Iglesias nonché consigliere del Consorzio di bonifica del Cixerri. Spiga venne arrestato assieme ad altre 20 persone. Secondo l’accusa sarebbe stato promotore e finanziatore, ma soprattutto si sarebbe occupato di riciclare il denaro di una organizzazione specializzata nel narcotraffico. In quella occasione fu sequestrato nelle acque dell’Asinara un natante con oltre tonnellata di hascisc, droga che era destinata proprio al geometra cagliaritano.

Dopo i processi di primo e secondo grado, conclusi con condanne per capi e gregari dell’organizzazione, e in cui Spiga fu condannato a 12 anni alcuni dei quali già scontati e attualmente è libero – venne sequestrata buona parte della ricchezza proveniente dall’attività criminale. Ma le indagini delle Fiamme Gialle non si sono fermate e hanno consentito di individuare l’intera consistenza dei beni immobili e le disponibilità finanziarie, tutte intestate a prestanome, ma riconducibili a Spiga. Sotto chiave sono finiti quindi terreni, appartamenti e fabbricati, tra cui anche l’hotel Il Leon D’Oro, tutti a Iglesias, e beni e quote di aziende con sedi a Londra, Modena e Iglesias. Una triangolazione che avrebbe permesso di reinvestire il denaro guadagnato con l’attività criminale.

Nel corso dell’operazione sono state eseguite anche perquisizioni nei confronti di Marcello Spiga, dei figli Vito (ex consigliere comunale di Iglesias attualmente al lavoro per una ditta di intermediazione immobiliare) e Mattia, di 28 e 26 anni, e della moglie Anna Rita Garau, di 51, e del padre e della madre del geometra, Benito Spiga e Elsa Caboni, rispettivamente di 81 e 79 anni, tutti indagati per trasferimento fraudolento di beni a supporto dell’attività di riciclaggio.

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