Traffico di droga, in carcere la banda del Nord Sardegna: 17 arresti

Sono diciassette le persone arrestate con l’operazione “Green thumb” coordinata dalla Procura di Sassari e che dall’alba di oggi ha visto impegnati i carabinieri del Comando provinciale che hanno dato esecuzione alle ordinanze di custodia cautelare insieme ai militari del 10° Nucleo elicotteri di Olbia Vena Fiorita, nonché lo Squadrone eliportato Cacciatori Sardegna, due unità cinofile per la ricerca di armi, esplosivo e droga. Impegnati anche i Comandi provinciali di Cagliari e Nuoro, il Reparto territoriale di Olbia e le Compagnie di Ozieri, Tempio Pausania, Macomer, Sassari, Bono, Alghero e Porto Torres. I diciassette finiti in manette sono accusati a vario titolo di produzione, coltivazione, traffico, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti.

Questi i nomi: Lucio Baltolu, 57 anni, disoccupato, originario di Alà dei Sardi e residente a Olbia: è già detenuto nel carcere di Uta/Cagliari; Quirico Antonio Bacciu, 29 anni, ozierese residente a Buddusò, commerciante; Salvatore Baltolu, 58 anni, di Alà dei Sardi, allevatore; Fortunato Helton Davoli, 38 anni, disoccupato, nato a Ozieri e residente a Olbia; Mirko Deiana, 33 anni, di Olbia, anche lui disoccupato; Antonello Melis, 43 anni originario di Lanusei, residente a Loiri Porto San Paolo, vigile del fuoco; Bachisio Montesu, 47 anni di Orune, residente a Monti, allevatore; Dusan Petrovic, 29 anni, nato a Roma e residente a Olbia, cameriere; Luigi Usai, 41 anni, di Alà dei Sardi, commerciante; Gesuino Zarra, 66 anni, nativo di Buddusò e residente a Olbia, allevatore. Ai domiciliari: Giovanni Canu, 40 anni, di Buddusò, commerciante; Marco Castelletta, 29 anni, nativo di Borgomanero (Novara) e residente a Olbia, commerciante; Massimiliano Castelletta, 34 anni, nativo di Borgomanero residente a Olbia, commerciante; Antonio Sebastiano Corsi, 59 anni, di Nuoro, disoccupato; Oscar Raffaele Garau, 54 anni, di Iglesias, residente a Santa Teresa Gallura, skipper; Gabriele Mascia, 60 anni, originario di Cagliari e residente a Nuoro, commerciante; Natascia Petrovic, 30 anni, nativa di Bari e residente a Olbia, cameriera.

Gli arrestati sono accusati di gestire il mercato all’ingrosso della marijuana destinata principalmente a Olbia e alla Costa Smeralda. Un giro d’affari stimato in almeno 15 milioni di euro l’anno, scoperto dai militari con un’indagine partita il 9 aprile del 2017, in seguito all’omicidio del 47enne Pietro Nieddu, ucciso ad Alà dei Sardi da Antonio Baltolu, il quale dopo una banale lite avvenuta all’interno di un bar del paese, aveva esploso due colpi di pistola contro la vittima. Baltolu, 27 anni, si era costituto confessando l’omicidio, e dalle intercettazioni telefoniche e ambientali su amici e familiari del reo confesso erano emersi i sospetti delle attività illecite legate al traffico di droga. Tutti gli indagati sono accusati a vario titolo e in concorso tra loro, di produzione, coltivazione, traffico, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore del Tribunale di Sassari, Cristina Carunchio, hanno composto un mosaico fatto di una rete di coltivatori, intermediari e venditori di marijuana e, in misura minore anche cocaina, che ruotava proprio intorno alla famiglia Baltolu. L’operazione denominata “Green Thumb”, condotta dal maggiore Antonio Pinna, comandante del Nucleo investigativo provinciale, sotto la supervisione del colonnello Luca Corbellotti, comandante provinciale dei carabinieri di Sassari, ha appurato che il centro nevralgico dell’organizzazione erano due piantagioni di marijuana sequestrate la scorsa estate nelle campagne tra Monti e Berchidda, una con 4.887 piante, l’altra con 2.534 piante. Le menti dell’organizzazione erano Salvatore Baltolu, padre di Antonio, ritenuto il proprietario delle coltivazioni sequestrate, e suo fratello Lucio, vero anello di congiunzione fra i produttori della droga e chi la commercializzava all’ingrosso in Costa Smeralda.

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