Un clima di terrore e insieme un sentimento di forte unità civile: Parigi è sotto assedio, militari e poliziotti presidiano le strade, sirene e allarmi sono da ore la colonna sonora della città. Mariangela Trogu, cagliaritana di 37 anni, da tempo vive a Parigi dove lavora come medico all’ospedale di Jossigny: in questi giorni è testimone di un attacco senza precedenti alla Francia con la strage alla redazione della rivista Charlie Hebdo e i terroristi che questa mattina hanno preso in ostaggio alcune persone in due punti diversi del paese, in Porte de Vincennes a Parigi e a Dammartin, a 40 chilometri dalla capitale francese.
“Il clima è tesissimo e si respira la paura nelle strade – ci racconta la Trogu – si ha come l’impressione che la situazione stia sfuggendo di mano. Allo stesso tempo c’è molta solidarietà tra le persone al di là del colore della pelle o di bandiere politiche. Tutti condannano l’azione violenta di queste frange estreme e anche se non ci si sente sicuri a uscire per strada si ha comunque un’impressione di grande unità nazionale”. Il medico cagliaritano, che vive a Parigi con il compagno e la figlia di tre anni, abita a pochi minuti da Porte de Vincennes, nella zona est della città dove un uomo da qualche ora è rinchiuso insieme a sei ostaggi dentro un negozio di alimentari kosher. Secondo le ultime notizie a Vincennes ci sarebbero già due vittime.
“Stiamo vivendo queste ore con grande angoscia, ci sono piani di sicurezza per scuole e asili e per ora tutte le uscite di scolari e studenti sono state vietate. Questa sera con la mia famiglia sarei dovuta andare a Tolosa, abbiamo un aereo alle 20 ma abbiamo deciso di non muoverci da casa: è troppo pericoloso”.
Francesca Mulas
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