“Vicini ai familiari del giovane ferito, nessuna tolleranza nei confronti di alcun tipo di violenza, nemmeno sporadica”, è la condanna del rettore dell’Università di Sassari, Massimo Carpinelli, nei confronti dell’aggressione di cui sono stati vittima dieci ragazzi spagnoli che sabato notte si stavano intrattenendo pacificamente in piazza d’Italia. Anche il sindaco Nicola Sanna ha stigmatizzato la vicenda (“vi chiediamo scusa” ha detto) e nel primo pomeriggio ha fatto visita in ospedale al ragazzo spagnolo che è stato ferito. Uno dei giovani, fratello di uno studente che sta compiendo l’Erasmus, è stato infatti accoltellato al ventre con un punteruolo. Nulla di grave, ma abbastanza per risollevare il problema sulla sicurezza in città.
“Da anni ospitiamo giovani da tutta Europa – dichiara Carpinelli – per noi l’accoglienza è una priorità”. Gli spagnoli sono, da sempre, i più numerosi: quest’anno sono 70 su 130 Erasmus. “È il segno tangibile e non casuale dell’amicizia e della fiducia reciproche, quello che è accaduto in piazza d’Italia è un episodio isolato – continua il rettore -. Sassari è una città a misura di studente, meta privilegiata per gli stranieri”. Una delegazione dell’ateneo, guidata dal prorettore Luca Deidda, è stata in ospedale per constatare di persona le condizioni del ragazzo. L’Università di Sassari assisterà la famiglia durante tutto il soggiorno in città e ha offerto il proprio sostegno fino al rientro in Spagna. Il ferito dal suo letto d’ospedale racconta quei momenti di paura, vissuti assieme ad alcuni studenti spagnoli: “Hanno iniziato a inveire contro di noi, poi hanno lanciato una bottiglia di plastica di acqua, si vedeva che cercavano la rissa. Quando abbiamo chiesto di smetterla, prima hanno pestato mio fratello e poi mi hanno colpito al basso ventre. Sulle prime ho pensato a un pugno forte poi, invece, ho visto del sangue è ho capito che mi avevano ferito”. Quindi la fuga a casa, inseguiti dagli aggressori, l’arrivo della polizia e la corsa in ospedale.
(Foto di Roberto Pili)