Accogliendo la richiesta del pubblico ministero, il Gup di Tempio Pausania Vincenzo Cristiano ha condannato all’ergastolo Angelo Frigeri, l’operaio di 35 anni unico imputato per la strage di Tempio Pausania, avvenuta nel maggio del 2014 quando furono uccisi nella loro abitazione il commerciante Giovanni Azzena, la moglie Giulia Zanzani ed il loro figlio Pietro, di 12 anni. Il pm Angelo Beccu aveva appunto sollecitato la condanna al carcere a vita per Frigeri.
Nelle due ore e mezzo di arringa difensiva, il legale dell’imputato, Giampietro Cocco, ha ribadito la richiesta sulla incapacità di intendere e di volere di Angelo Frigeri, che oggi non era presente in aula. Per la Procura, l’antennista 35enne è l’unico autore della strage compiuta nell’abitazione di via Villa Bruna, nel centro di Tempio Pausania. Alla base dell’impianto accusatorio una corposa mole di prove che indicherebbero Frigeri come unico autore di una strage senza movente, scaturita all’improvviso, al culmine di un’accesa discussione con Giulia Zanzani, forse legate a questioni economiche, poi proseguita con il marito Giovanni Azzena e infine culminata con l’uccisione del piccolo Pietro, al suo rientro a casa da scuola. Il Giudice Vincenzo Cristiano ha disposto una provvisionale per i parenti delle vittime, oggi presenti in aula, pari a 50 mila a parte civile, per un totale di 300 mila euro.
