Sesso e volentieri. Ecco il ‘The game’, il paradiso dello scambismo frequentato da avvocati, studenti e operai

Eccoci al The Game, primo club per il sesso libero in Sardegna, “la giusta cornice per le vostre intriganti serate trasgressive” come recita la presentazione sulla pagina web. A essere sinceri si prova un po’ di stupore nell’entrare in questo grande locale nell’hinterland cagliaritano, zona commerciale sulla ex 131, che dal 22 dicembre scorso offre ogni week end serate per scambisti: nessuna insegna luminosa a intermittenza, nessuna ragazza in desabillée pronta ad accoglierci, niente luci rosse o immagini ammiccanti alle pareti, niente giochini erotici sui divanetti, non ci sono neppure le tendine luccicanti da boudoir vedo-non-vedo.

Se non fossimo sicuri che questo è l’indirizzo giusto potremmo pensare di trovarci nel salotto buono di qualche signora un po’ agée: divani color crema, tavolini bassi in legno scuro e quadri rassicuranti alle pareti dove vanno per la maggiore paesaggi di campagna e costumi sardi, non mancano neanche i centrini in pizzo bianco candido sui tavoli.

Nonostante l’aspetto accogliente e familiare qui non si entra liberamente, accedere alle serate di The Game significa far parte di un club esclusivo dove si firma un contratto vero e proprio e i dati personali sono gestiti da un sistema telematico che garantisce totale privacy. I soci, se ammessi, ricevono una tesserina rossa munita di microchip con cui si accede a tutte le serate. “Ma attenzione, qui non si fa sesso, si gioca”, ci tiene a sottolineare Giovanni, cagliaritano di 54 anni che gestisce l’attività, per motivi di privacy chiede di non scrivere il suo cognome.

“Nel nostro club tutto è possibile, ma niente e obbligatorio”: si fa amicizia tra coppie, ci si scambia il partner o si accolgono single, si può anche semplicemente guardare senza necessariamente interagire con gli altri, c’è uno spazio riservato a trans, gay e lesbiche o quello per sole coppie, chi vuole giocare senza essere visto può usare la “glory hole”, un separé con piccole aperture strategiche, c’è anche la sala cinema per le proiezioni hard.

Le regole del gioco sono chiare e precise, chi trasgredisce va fuori e rischia anche una denuncia: non ammessi droga e prostituzione, vietato lo scambio di denaro o contatti personali all’interno della serata, vietate fotografie e video; si richiede ai soci cortesia, educazione, rispetto per se stessi e per gli altri, niente sadomaso, fruste o altre pratiche potenzialmente pericolose. Chi si aspettava uno spazio squallido e triste resterà sorpreso: pulizia e ordine ovunque, i bagni sono profumati e attrezzati anche per i disabili, ci sono docce, salviette, asciugamani e sapone a disposizione, i preservativi sono gratis, le lenzuola dei lettoni vengono cambiate dopo ogni uso. “Il nostro non è un bordello ma uno spazio dove si può praticare liberamente la cultura dello scambismo” ricorda Giovanni.

“Sappiamo che a Cagliari ci sono tante persone che amano questa pratica ma si danno appuntamento in strada, nei sex park, senza alcuna garanzia di igiene e sicurezza: da noi possono farlo in tutta tranquillità”. Gli aspiranti soci vengono selezionati all’ingresso, basta anche uno sguardo per capire se saranno ben accetti: uomini e donne devono essere vestiti eleganti ma con discrezione, non ammesse volgarità e trasgressione, niente piercing e tatuaggi a vista perché gli altri ospiti potrebbero non gradire, meglio un aspetto sobrio e composto. Chi sono i clienti, pardon, i soci di The Game?  “Avvocati, medici, operai, studenti universitari, uomini e donne indistintamente e di tutte le età”.

Possiamo sapere quanti soci sono iscritti al club? “Assolutamente no”, possiamo scattare qualche foto delle stanze? “Assolutamente no”. Ma scusi, perché le coppie sposate vengono qui a scambiare il partner? “Nonostante quello che pensano i falsi moralisti, lo scambismo aiuta a rafforzare i rapporti e elimina i rischi di tradimento”. E a scanso di equivoci, il regolamento del club fa presente che ci troviamo in un luogo con scopi ben precisi sulla libertà sessuale, “quindi nessun singolo socio si deve illudere di cercare o trovare il partner della propria vita”. Va bene il gioco, ma per l’anima gemella rivolgersi altrove.

Francesca Mulas

 

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