Servitù, Piras (Sel): “Tavolo nazionale passo avanti, plauso a Pigliaru”

“Credo che l’intesa raggiunta tra il Presidente della Regione e il Sottosegretario Rossi sull’avvio di un tavolo nazionale di concertazione sulle servitù militari costituisca un passo in avanti, rispetto al quale va dato atto al Presidente Pigliaru dell’impegno e della caparbietà”. Lo afferma, in una nota, il deputato di Sel, Michele Piras, dopo l’accordo raggiunto ieri per l’avvio del tavolo di confronto istituzionale tra Regione Sardegna e Ministero della Difesa. “Trovo del tutto indiscutibile che si ponga l’accento sulla necessaria gradualità del processo – prosegue il parlamentare sardo – data la complessità del tema e le trasformazioni che la presenza ultracinquantennale di importanti siti militari ha prodotto nel tessuto economico e sociale locale. La gradualità tuttavia non può essere l’unica caratteristica. La seconda (e forse la più importante) deve essere la radicalità del processo. L’eventualità infatti che ci si attesti su risultati marginali sarebbe infatti un pessimo esito del tavolo nazionale. Dopo quasi sessant’anni è giunta l’ora di un passo deciso, che almeno comporti quanto disposto all’unanimità dalla IV Commissione Difesa della Camera nella relazione conclusiva dell’indagine sulle servitù militari: la chiusura e bonifica di Capo Frasca e Capo Teulada, la riconversione ad economia civile del Poligono di Quirra. Ogni passo, anche graduale, in questa direzione sarà il benvenuto. Ma tale direzione – conclude Piras – non può essere oggetto di equivoco né di mediazioni al ribasso. Ci fidiamo del Presidente Pigliaru ed attendiamo ora che quanto prima venga convocata la Conferenza sarda sulle servitù militari”.

L’accordo siglato tra il presidente della Regione e il sottosegretario della Difesa “rappresenta un altro passo importante e decisivo verso il raggiungimento dell’obiettivo della Giunta e del centrosinistra di avviare il processo di graduale dismissione della presenza militare nell’Isola attraverso un riequilibrio con le altre Regioni italiane”. Lo dice il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Pietro Cocco. “Questo risultato, ottenuto a distanza di appena otto mesi dall’insediamento della nostra Giunta – osserva Cocco – testimonia l’impegno forte dell’esecutivo a trasformare in azioni concrete gli obiettivi contenuti nel programma di governo di cui questo tema rappresenta uno dei punti strategici. Una politica fatta non da enunciazioni ma di concretezza, capace di dare risposte alle aspettative dei Sardi in tempi rapidi. Lo stesso non può essere detto per i ‘mestieranti dell’annuncio fine a sé stesso’ che pur avendo avuto ruolo di governo della Regione negli anni appena trascorsi e non avendo ottenuto nessun risultato – conclude l’esponente del Pd – continuano imperterriti ad emettere giudizi infondati e fuori luogo”.

Di diverso avviso Mauro Pili, deputato di Unidos, secondo il quale il tavolo non è altro che una “perdita di tempo” e serve soltanto a “ingannare i sardi”. “Mai sgarbo fu più chiaro e voluto”, afferma Pili, che parla di “intesa ridicola” osservando che “su quel foglietto sottoscritto non c’è un solo impegno concreto”. Per il parlamentare sardo lo scopo per il quale il sottosegretario è venuto nell’Isola è soltanto di “cercare di calmare le acque, dispensare qualche euro per tappare qualche bocca, dispensare pacche sulle spalle e continuare a devastare la Sardegna con esercitazioni utili solo agli affari di Stato e delle industrie belliche”. Secondo Pili, “mai si era assistito ad una farsa così umiliante per il popolo sardo” ed è “semplicemente osceno che il presidente della Regione abbia accettato di discutere di una materia così importante e delicata con un sottosegretario. Il rango costituzionale del presidente della regione è quella di Ministro e mai e poi mai si doveva accettare una simile umiliazione”. Per il deputato di Unidos “la ripresa delle dismissioni è solo legata alla farsa della precedente intesa Bertolaso-Soru, fallimentare e inutile, visto che quel patrimonio per buona parte è rimasto nelle mani dello Stato”. Sulla “inconsistenza degli impegni” dell’accordo, Pili ha annunciato la presentazione di un’interrogazione urgente.

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