Sequestro Meloni, Doddore a giudizio per simulazione di reato

Saranno i giudici del Tribunale di Oristano a decidere se la scomparsa di Salvatore Meloni, del 23 febbraio 2013, fu sequestro vero, come sostiene l’indipendentista di Terralba, o simulazione di reato, come sostiene invece la Procura della Repubblica sulla scorta degli elementi raccolti durante le indagini dalla Squadra Mobile della Questura. La data del processo però deve essere ancora fissata. Per il momento, come anticipato dal quotidiano La Nuova Sardegna, c’è soltanto l’avviso di conclusione delle indagini e la citazione diretta a giudizio per simulazione di reato notificato al difensore di Meloni, avvocato Cristina Puddu. La scomparsa di Doddore aveva suscitato grande clamore. Dopo la “liberazione” Meloni raccontò di essere stato prelevato nel garage della sua abitazione alla periferia di Terralba da un gruppo di professionisti che si sarebbero presentati come “Guardiani della Nazione” e che sapevano perfettamente cosa fare e come farlo. Secondo la Procura era, però, tutto inventato e a organizzare il presunto sequestro sarebbe stato lo stesso Meloni.

“Ringrazio la Procura di Oristano per l’attenzione che mi dedica inviandomi un rinvio a giudizio ogni due mesi, ma forse avrebbe fatto cosa più utile alla società se avesse dedicato il suo impegno a indagare sulle minacce ricevute dal mio avvocato. Avevano nome e cognome del responsabile ma stranamente hanno chiesto l’archiviazione”. Non si è fatta attendere ed è molto dura, seppure venata dalla consueta ironia, la risposta di Meloni. “La notizia della citazione a giudizio – racconta Meloni in un comunicato stampa diffuso nel pomeriggio – mi ha messo di buonumore, anche perché arriva a pochi giorni di distanza dalla notifica del ko inflitto alla Procura di Brescia dal Tribunale del riesame di quella città, che ha annullato la perquisizione che avevo subito il 2 aprile scorso nell’ambito dell’inchiesta sui secessionisti veneti e ha ordinato la restituzione di tutti i beni che mi erano stati sequestrati. Le decine di processi che state mettendo su nei miei confronti – conclude Meloni rivolgendosi alla Procura – non otterranno alcun risultato, perché io sono indipendentista e lo resterò fino a quando la Sardegna non diventerà una repubblica, magari grazie anche all’aiuto che mi state dando voi con tutti questi processi”.

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