Il Tribunale di Roma ha emesso un provvedimento di sequestro dei beni del superlatitante di Arzana, Attilio Cubeddu, 68 anni, inserito nella lista dei latitanti di massima pericolosità del ministero dell’Interno, di cui non si hanno notizie dal 1997. Il provvedimento, già avanzato dalla locale Procura distrettuale antimafia, è stato eseguito ieri dai carabinieri del Ros e delle Compagnie di Lanusei e Jerzu: interessa beni mobili e immobili situati ad Arzana e Gairo, per un valore di circa 800.000 euro. Un’indagine patrimoniale del Ros ha consentito di accertare che Cubeddu, latitante da quasi vent’anni, ha la disponibilità diretta e indiretta, attraverso i propri familiari, di un patrimonio immobiliare e mobiliare considerato di valore sproporzionato rispetto alle sue reali possibilità e ritenuto provento dell’attività illecita, come sequestri di persona a scopo di estorsione per i quali è stato riconosciuto colpevole e condannato. Il decreto ha dunque riconosciuto la pericolosità sociale di Cubeddu “sia per l’efferatezza dei reati commessi che in ragione del perdurare dello stato di latitanza quale affermazione della volontà del Cubeddu di sottrarsi alla Giustizia e di non voler mutare condotta”. Il provvedimento riprende un analogo iter giudiziario intrapreso nel 2008 in Sardegna, interrotto successivamente perché i reati sono stati commessi in Emilia Romagna, Lazio e Toscana, aspetto che ha reso incompetente l’autorità giudiziaria sarda.
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