Seicento ricci di mare pescati illegalmente: due “abusivi” sanzionati dal Corpo Forestale

Dovranno pagare duemila euro a testa per aver pescato illegalmente 600 ricci di mare. Non si ferma il contrasto al fenomeno della pesca illegale, in particolare al prelievo del riccio di mare, da parte del Corpo Forestale lungo le coste dell’Oristanese.

La sera del 21 gennaio scorso, le pattuglie del Corpo Forestale della Base Navale di Oristano, della Stazione di Oristano e del Nucleo Investigativo dell’Ispettorato, hanno accertato in Località “Mandriola” (borgo marino appartenente al Comune di San Vero Milis) la presenza di due uomini intenti a pescare ricci di mare in un tratto di costa con un basso fondale. Una volta usciti dall’acqua, sono stati sottoposti ad un controllo durante il quale veniva accertato che avevano raccolto circa trecento ricci a testa.
Poiché la pesca del riccio è riservata ai pescatori professionisti (specificamente autorizzati) e solo tra le 6 e le 14, ai due pescatori abusivi (entrambi residenti nell’Oristanese), veniva contestato l’illecito amministrativo, applicando loro la sanzione amministrative del pagamento di duemila euro a testa.

Sono state dunque sequestrate le attrezzature da pesca e i ricci, ancora vivi, sono stati immediatamente rilasciati in mare. Il Corpo Forestale sottolinea: il prelievo dei ricci di mare è riservato solo ai pescatori professionisti autorizzati, che hanno l’obbligo di far transitare il pescato tramite i “centri di spedizione” che ne certificano la provenienza e la filiera di produzione. Tali norme sono poste a tutela della salute dei consumatori: sovente la polpa dei ricci viene illegalmente commercializzata in vasetti, priva della documentazione relativa alla tracciabilità, resa obbligatoria dalla normativa europea e nazionale a tutela della salute pubblica. L’acquisto di tali prodotti non garantisce l’igiene dell’alimento e favorisce la pratica illegale della pesca dei ricci e della loro lavorazione casalinga in locali non igienicamente idonei, da cui possono derivare intossicazioni alimentari anche gravi.

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