Ultimo disperato tentativo per decine di docenti sardi con la valigia in mano: lunedì 28 agosto, a partire dalle 9.30, ci sarà un sit-in davanti all’Ufficio scolastico regionale, in piazza Galilei a Cagliari, per evitare il trasferimento lontano da casa, anche fuori Sardegna. L’obiettivo è chiaro: chiedere la possibilità di essere utilizzati nella provincia di residenza in qualsiasi modo. Anche con i posti di sostegno assegnati lo scorso anno. Ora la situazione si è complicata: il Governo ha deciso di affidare le cattedre di sostegno solo a docenti specializzati.
“Assurdo – spiegano i Cobas, promotori del sit-in – che i docenti e le docenti siano mandate a lavorare fuori dalla loro provincia quando ci sono i posti di lavoro qui. Il ministero si è irrigidito in modo irragionevole fingendo di ignorare che è economicamente impossibile sostenere un trasferimento senza alcuna indennità”. Ora si tratta di fare un po’ di conti. Il problema è sempre quello: bastano gli insegnanti specializzati per tutti i posti di sostegno? Qualche sindacato, numeri alla mano, ha già sollevato la questione. L’anno scorso i dubbi erano stati risolti grazie a un accordo tra sindacati e Ufficio scolastico regionale. Ma per ora il bis – considerate le direttive del Governo – è stato impossibile. Proprio in questi giorni gli uffici scolastici provinciali esamineranno le domande di assegnazione e utilizzazione degli insegnanti. La mobilitazione in Sardegna arriva sei giorni dopo la protesta in piazza dei colleghi campani e siciliani.
Questa mattina un gruppo di docenti ha incontrato il parlamentare Mauro Pili, in occasione di una sua iniziativa politica a Cagliari. Il deputato aveva già presentato un’interpellanza al ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli: per ora nessun passo indietro da parte dell’esponente del governo Gentiloni.