Scontri al corteo “No basi” a Decimomannu, dodici agenti feriti

Sono 12 i feriti negli scontri avvenuti nel corso della manifestazione contro le basi militari a Decimomannu (Cagliari). Otto sarebbero i poliziotti, alcuni dei quali con ferite lievi e altri con contusioni più serie, quattro i carabinieri raggiunti dalle pietre lanciate dai manifestanti, molti dei quali travisati e simili nelle azioni ai black bloc. Le forze dell’ordine si trovano ancora in zona e presidiano il perimetro della base per evitare eventuali irruzioni.

Il clima si è surriscaldato prima in mattinata, con l’occupazione della Statale 130, e poi dopo il tentativo di irruzione da parte di alcuni gruppi di manifestanti – complessivamente oltre 250 i partecipanti – che avrebbe ha tentato di entrare nel perimetro della base. Un’azione coordinata, almeno secondo quanto hanno potuto appurare dalle forze dell’ordine, di gruppi composti da poco meno di cento antagonisti e anarchici, vestiti di scuro, tra cui anche una ventina di persone arrivate dalla Penisola, avrebbe tentato in punti diversi e contemporaneamente di entrare nella base. I gruppi sono stati fronteggiati dalle forze dell’ordine che, in tutta risposta, sono state bersagliate da una fitta sassaiola e sono state quindi costrette ad alcune cariche di alleggerimento. Gli agenti sono rimasti feriti in queste fasi. Non si può escludere che anche tra i manifestanti ci sia qualche contuso o ferito. Attualmente il corteo è ritornato nel punto di raccolta al Parco Santa Greca da cui era partito. Le forze dell’ordine continueranno a presidiare la zona.

“Quello che è accaduto oggi nelle campagne circostanti il lato sud della base aerea di Decimomannu da parte di black bloc è incredibile. Soltanto la grande professionalità del Reparto Mobile, della Digos, della Squadra Mobile e della Polizia scientifica, magistralmente dirette dal vicequestore vicario Ferdinando Rossi, e dai dirigenti Alfonso Polverino e Domenico Chierico ha evitato una carneficina”. Lo dice all’ANSA il segretario regionale del Siulp, Salvatore Deidda, in merito agli scontri nel corso della manifestazione antimilitarista a Decimomannu, ad una ventina di chilometri da Cagliari. “Non è possibile che 100 teppisti abbiamo impegnato così tante forze di polizia ingaggiando una guerriglia nelle campagne circostanti l’aeroporto militare – aggiunge il poliziotto sindacalista – un grazie va a tutti i colleghi impegnati in una lavoro massacrante sia dal punto di svista fisico che mentale”.

“Saremo inflessibili nel perseguire i responsabili di tali ignobili atti di violenza contro le forze di polizia, e ne chiederemo l’arresto”. Lo ha detto all’ANSA il Questore di Cagliari, Filippo Dispenza, in merito agli scontri avvenuti oggi. “Un plauso va a tutti gli agenti di polizia, i carabinieri, gli ufficiali, i funzionari impegnati nei servizi di oggi che con una azione intelligente hanno evitato gravi incidenti – ha detto il Questore – ritengo intollerabile questo attacco alle forze dell’ordine. Voglio dire che tutti coloro che saranno identificati, perché saranno identificati, tutti i teppisti violenti saranno deferiti all’autorità giudiziaria e chiederemo l’arresto per coloro i quali si sono macchiati degli episodi di violenza più gravi”. E Dispenza ha aggiunto: “Le forze di polizia operano per garantire a tutti i cittadini l’esercizio dei diritti previsti dalla Costituzione, compreso quello di manifestare pacificamente e non possono essere oggetto di atti di violenza di alcun genere. Appunto perché garantiscono a tutti i cittadini l’esercizio delle libertà individuali, meritano il massimo rispetto e la massima considerazione. La Digos e la polizia scientifica stanno già lavorando per identificare gli autori di tali vili azioni, che saranno perseguiti”.

Gli indipendentisti: “I manganelli non ci fermeranno”. “Abbiamo verificato come le preoccupazioni fossero più che fondate: lo spostamento delle esercitazioni autunnali con lo strumentale zuccherino dello Stato – si legge in una nota del Fronte Indipendentista Unidu – è stato negli ultimi giorni finalizzato allo stigmatizzare la lotta contro l’occupazione militare agli occhi dell’opinione pubblica e, al contempo, allentare la tensione in vista del corteo a Decimomannu. Dopo gli ambigui comunicati dell’Aeronautica, le menzogne su esercitazioni inventate dai sardi – al contrario si tratta di una base militare in piena, impattante e redditizia attività – abbiamo assistito alla chiusura del cerchio. I manifestanti hanno subito un attacco gratuito da parte delle forze di occupazione italiane schierate a difesa della Base. Non è nostra intenzione attirare il pietismo del popolo o dello Stato colonizzatore e ribadiamo che la cultura del manganello italiana si è mostrata per quello che è, per gli interessi che persegue e dobbiamo prendere coscienza che non può essere diversamente. Sappiamo che questo trattamento è inevitabile verso chi si oppone all’imbruttimento del nostro Popolo, all’occupazione militare del territorio, anche con un semplice scuotere le reti a mani nude. Denunciamo l’attacco dello Stato e richiamiamo il nostro Popolo alla massima attenzione e mobilitazione, consapevoli che se la reazione dello Stato è tale, significa che la via intrapresa è quella giusta. Il Fronte Indipendentista Unidu ribadisce massimo sostegno alla lotta contro l’occupazione militare e rispedisce al mittente la repressione; esprimiamo solidarietà al manifestante fermato da parte della polizia. I manganelli italiani non fermeranno il riscatto della Sardegna”.

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