Scompare a quattro giorni dall’alluvione, paura per un uomo di Olbia

Michelangelo Fodde è scomparso. Il suo cellulare è muto da due giorni, le sue tracce si sono perse. La paura per la sua sorte cresce seppur confusa tra i tanti allarmi nei giorni tragici del post alluvione e davanti ai disastri e alle difficoltà di tanta gente. Ma Michelangelo non si trova. E per questo la sorella ha deciso di rivolgersi ai carabinieri. Michelangelo Fodde ha 49 anni, un passato doloroso fatto di tossicodipendenza e problemi mentali. Domenica mattina la sorella Annarita, operatrice socio sanitaria che vive a Milano, lo chiama al cellulare, come fa tutte le domeniche. Michelangelo non risponde. Il telefono squilla a vuoto. Michelangelo ha lasciato la comunità alloggio “L’Arcobaleno” di Don Andrea Raffatellu qualche giorno prima, subito dopo l’alluvione che si è abbattuta su Olbia. La comunità si trova a Maltana, una delle zone più intensamente colpite dal ciclone che ha distrutto la città e spezzato tante vite umane. Strade che non esistono più, muri franati, ponti spazzati via dalla furia dell’acqua. Questa è Maltana e in mezzo a queste rovine Michelangelo è scomparso.

Una denuncia ai carabinieri di Milano, ma le ricerche non hanno dato finora risultati

“Don Andrea mi ha detto che c’è stato un litigio – racconta la sorella Annarita – per il quale mio fratello avrebbe dato in escandescenze arrivando quasi alle mani con un altro ragazzo della comunità. Dopo qualche ora pare sia scomparso nel nulla”. Michelangelo Fodde ha preso con sé un libretto postale dove teneva qualche risparmio dei soldi che percepiva come pensione di invalidità per i suoi problemi psichiatrici. Ma non ha preso i farmaci, gli antidepressivi che deve assumere con cadenza quotidiana. Per questo la sorella lancia un appello a chiunque lo possa aver riconosciuto. “E’ andato via solo con un giubbotto smanicato – racconta – con le temperature basse non so dove possa essere andato, ma non è stato visto né alla Caritas né in altre strutture di ospitalità. In questi giorni convulsi, con tante persone in difficoltà, ho paura che nessuno si accorgerà di lui. Potrebbe essere in pericolo”

L’allarme alla Protezione civile, senza farmaci è in pericolo

La sorella di Michelangelo ha allertato la Protezione civile, che l’ha invitata a presentare un esposto ai carabinieri. Gli atti da Milano sono stati trasferiti a Olbia e ora possono iniziare ricerche più puntuali. Ma è il problema sanitario a far più paura. Michelangelo Fodde da anni è in cura presso il Cim (Centro di Igiene Mentale) e deve obbligatoriamente assumere i farmaci prescritti. “Non inganni l’età, mio fratello per le sue condizioni psichiche potrebbe avere meno di 20 anni, non può badare a sé stesso – spiega Annarita – e d’altronde ha solo me, visto che i miei genitori e mia sorella non hanno alcuna intenzione di occuparsi di lui”. Circa sei anni fa la vita di Michelangelo cambiò per un problema di tossicodipendenza e da allora subentrarono gravi squilibri psichici. “Ho paura possa ricaderci, il telefonino non squilla più da domenica alle 19 – racconta ancora la sorella – anni fa risiedeva a Mare e Rocce ma da sei anni gira le comunità di mezza Sardegna e non ha più amici a Olbia”. Annarita ha paura che il fratello, impaurito e preso dal panico, in una città devastata dall’alluvione, solo in preda ai suoi demoni, possa rischiare la vita.

Giandomenico Mele

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