Schiaffo alla Sardegna anche dalla Camera: bocciati due emendamenti sul post-alluvione

Mentre prosegue in commissione Bilancio al Senato l’iter della norma, concordata con il Governo, che fa slittare i tempi per il pagamento dei tributi e ripristina la dotazione finanziaria per i mutui agevolati per un massimo di 90 milioni di euro sui danni ai privati per l’alluvione del 18 novembre in Sardegna, oggi alla Camera sono stati nuovamente bocciati due emendamenti – uno del Pd e l’altro del Movimento 5 stelle – che riproponevano le misure già contenute nel Salva Roma ritirato dall’esecutivo Renzi. A Montecitorio si è quindi assistito ad un’ennesima levata di scudi da parte dei parlamentari sardi che a diverso titolo richiamano il Governo agli impegni presi. Una schiarita è attesa per domani quando approderà in Senato, per il primo via libera, il disegno di legge che contiene gli interventi per gli alluvionati sardi.

Pes (Pd). “La decisione di respingere il nostro emendamento che mirava a garantire ai sardi un immediato intervento economico per i danni subiti dall’alluvione è stata un grave errore da parte della Camera”. Così la deputata sarda del Pd Caterina Pes che stamane alla Camera aveva presentato, assieme ad altri colleghi sardi, un emendamento al disegno di legge di conversione del decreto legge 28 gennaio 2014, n. 4, che reca tra le altre cose “disposizioni urgenti in materia tributaria e contributiva e di rinvio di termini relativi ad adempimenti tributari e contributivi”. “Prendiamo atto dell’impegno del Governo a garantire un intervento a favore della Sardegna nei prossimi giorni – spiegano ancora la Pes – ma sappiamo che le popolazioni colpite dall’alluvione non possono più aspettare. Servono aiuti economici concreti e nell’immediato, almeno per coprire gli interventi più urgenti. Non esistono calamità di serie A e di serie B”. “L’obiettivo dell’emendamento – dice la deputata dem – era quello di assegnare alla Sardegna i 90 milioni di euro già contenuti nel primo decreto “Salva Roma”, che poi è stato ritirato prima del passaggio alla Camera”. Tra gli altri provvedimenti contenuti nel documento anche la posticipazione al 30 giugno prossimo del pagamento dei tributi e degli adempimenti sospesi col decreto dal Ministro dell’Economia del 30 novembre scorso. “Valuterò assieme ai colleghi altre iniziative – conclude – per cercare di far assegnare subito all’isola almeno una parte dei fondi necessari alla ricostruzione”.

Mura (Pd). “Non possiamo andare oltre, la misura per i Sardi è colma”. Lo afferma con amarezza la deputata del Pd, Romina Mura, firmataria con i colleghi sardi del Partito Democratico di un emendamento, respinto a maggioranza, che sollecitava l’esecutivo a rinviare il pagamento delle imposte nelle zone alluvionate della Sardegna.
“Quanto accaduto oggi alla Camera – spiega la parlamentare, assente per problemi di salute – rappresenta un vulnus che il Governo deve sanare, non oltre la settimana prossima, in Senato. E’ al premier Matteo Renzi che sollecitiamo l’impegno in prima persona: non vogliamo pensare, noi con i nostri concittadini di Sardegna, che ci siano situazioni di serie A e di serie B, regioni che hanno attenzione e altre dimenticate. Renzi risponda accogliendo la richiesta, presentata la scorsa settimana, di un piano straordinario per far fronte alla situazione dei Comuni della Sardegna, soprattutto quelli isolati e senza acqua a causa dei danni provocati dall’alluvione dello scorso novembre”. Per Mura, il Governo si gioca molta della sua credibilità sulla vicenda – Sardegna: “Quest’Isola ha dato fiducia a Renzi al suo debutto con le urne – sottolinea – scegliendo convintamente la seria proposta del centrosinistra, rappresentata da Francesco Pigliaru. Renzi, il Pd, la maggioranza al Governo non possono incrinare, con i primi veri atti concreti, il rapporto di grande fiducia allacciato con i Sardi, né costringere il presidente Pigliaru a barricate che, sicuramente, noi parlamentari Pd faremo in difesa dei diritti della Sardegna”.

Cicu (Forza Italia). “È una pagina vergognosa di ingiustizia sociale contro la Sardegna quella scritta oggi in Parlamento ad opera del Governo Renzi e del Pd nazionale. Una pagina avvallata dal silenzio e dall’assenza di un Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, incapace già dal suo esordio di difendere i diritti dei sardi di fronte alla volontà dell’Esecutivo nazionale, peraltro della sua stessa appartenenza politica”. Sono le parole del deputato di Forza Italia Salvatore Cicu che stamane, nella seduta di Montecitorio, ha sostenuto e sottoscritto (con lui tutto il gruppo di Forza Italia alla Camera), l’emendamento presentato dal Movimento Cinque Stelle, la deputata Emanuela Corda, e quello della deputata Pd Caterina Pes, sulla proroga dei pagamenti dei tributi nelle zone alluvionate della Sardegna. Tradotto ai minimi termini, il provvedimento consentiva tra le altre cose, di trovare lo stanziamento di 90 milioni di euro per il 2014, risorse fondamentali che avrebbero dovuto garantire un finanziamento assistito, della durata massima di due anni, per coloro che hanno subito danni negli 80 Comuni sardi colpiti dal nubifragio.

Confartigianato. “È una vergogna, uno schiaffo ai sardi e alle imprese colpite dall’alluvione. Trattati come cittadini e imprenditori di serie B. Dobbiamo intervenire subito perché la prossima settimana potrebbe essere tardi”. Così il Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Luca Murgianu, commenta la bocciatura di due emendamenti, causa “mancanza di copertura finanziaria”, che avrebbero prorogato il pagamento, al 30 giugno prossimo, dei tributi per imprese e cittadini nei 80 comuni della Sardegna colpiti dall’alluvione del 18 e 19 novembre scorsi.

“Sono passati 4 mesi dall’alluvione – attacca Murgianu – ma non si è visto nulla solo provvedimenti vaghi, di rinvio, vuoti e inefficaci da parte dei Governi che si sono succeduti”. “Su 630 milioni di euro di danni accertati – continua il Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – l’Esecutivo Letta ne promise 90 insieme ad un provvedimento per la copertura dei tributi che quasi nessuno ha utilizzato, perché avvolto dalla non chiarezza delle scadenze, dei soggetti coinvolti e fondamentalmente limitato ad un solo mese di versamenti”. “In Sardegna – sottolinea – non si e’ visto altro se non la solidarietà dei singoli e delle comunità, delle Associazioni di Imprese, degli Enti Bilaterali e da qualche intervento della Regione. Constatiamo dunque non esserci volontà politica. Evidentemente siamo cittadini e imprenditori di serie B”.

Cappellacci (Forza Italia). Se il reato di omissione di soccorso fosse esteso anche a decisioni di carattere politico, lo Stato centrale ed in particolare i governi Letta e Renzi dovrebbero esser chiamati a risponderne”, così l’ex presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, commenta la bocciatura degli emendamenti che prevedevano misure per il post-alluvione nell’isola. “Dopo le passerelle, le promesse da ‘malu pagadori’ (cattivo pagatore), le ridicole bacchettate di chi ci ha accusato di non aver utilizzato dei fondi per poi rendersi conto, non senza imbarazzo, che a bloccarli è stato qualche solerte burocrate romano, assistiamo ora allo spettacolo indecoroso dei rinvii, delle beffe, di un sostengo che non arriva mai. Cambiano i presidenti del Consiglio – ha concluso Cappellacci – ma prosegue una vergognosa, vile e subdola secessione dello Stato centrale dalla Sardegna”.

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