Un uomo è morto dopo essere precipitato in mare da una scogliera dove stava scattando delle foto. La tragedia è avvenuta a S’Archittu, precisamente nello ‘scoglio del genovese’ località balneare nel comune di Cuglieri (Oristano), sulla costa centro occidentale della Sardegna. Il cadavere dell’uomo è stato recuperato solo alle 18, grazie alle operazioni dei vigili del fuoco di Oristano, che hanno utilizzato una grossa rete da pesca procurata dai barracelli di Cuglieri e portata sul luogo, raggiungibile solo a piedi, con una vecchia carriola. Negli indumenti dell’uomo non sono stati trovati documenti e la sua identità non è stata ancora accertata, ma potrebbe trattarsi di un turista ospite di un albergo a poche centinaia di metri dal luogo della disgrazia.
Le operazioni sono durate diverse ore: le condizioni meteo hanno rallentato le operazioni dei vigili del fuoco. Le condizioni del mare, molto mosso a causa del forte vento, e la conformazione della costa nel punto in cui si trovava il cadavere, rendevano molto difficile raggiungerlo in sicurezza. Il corpo era in un’insenatura larga 15-20 metri e profonda una cinquantina, in cui già normalmente si crea un forte effetto di risacca, accentuato oggi del mare agitato. Chiunque si avvicini rischia di essere sbattuto con violenza sulle rocce, come è accaduto alla vittima.
Il precedente. Una tragedia analoga a quella avvenuta questa mattina è successa il 16 agosto scorso, più o meno nella stessa zona. Un ragazzino di 13 anni era caduto da una scogliera sul litorale tra S’Arena Scoada e Putzu Idu, nella zona di S’Architteddu, comune di San Vero Milis. Il ragazzino stava facendo un giro in bicicletta quando ha perso l’equilibrio precipitando nel vuoto. Subito soccorso, le sue condizioni erano apparse molto gravi sin dal primo controllo medico: rimasto in coma in ospedale a Cagliari per nove giorni, il suo cuore ha poi smesso di battere.
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