No all’elemosina all’uscita delle chiese, vicino ai supermercati, bar o ristoranti, nei pressi degli ospedali. È la clamorosa decisione assunta dal sindaco di Sassari, Nicola Sanna (Pd), con un’ordinanza destinata sicuramente a far discutere.
Saranno gli agenti della Polizia municipale a far rispettare l’ordinanza in tutto il territorio comunale, ma è lo stesso Sanna a fare dei distinguo tra “chi con umiltà domanda l’elemosina e si affida al buon cuore dei cittadini e l’accattonaggio molesto, sintomo di una costrizione all’elemosina, che non ha nulla a che vedere con le persone in difficoltà, che vengono seguite attraverso la rete dell’assistenza sociale comunale”.
Nelle ultime settimane, infatti, in città è cresciuto il numero di giovani stranieri, quasi tutti migranti provenienti dal continente africano, che stazionano alle uscite di supermercati, bar e ristoranti. “L’accattonaggio molesto rappresenta un fattore altamente impattante e fortemente degradante nel contesto sociale che caratterizza la vita di una comunità – si legge nell’ordinanza – è un accattonaggio esercitato con insistenza, con modi e toni minacciosi, spesso a danno di persone vulnerabili, come anziani, minori e disabili”.
Il provvedimento suona come una risposta ai tanti che lamentano la presenza in città di un vero e proprio racket, di una rete organizzata per trarre profitto dalla generosità dei cittadini. Sempre tra le motivazioni dell’ordinanza, infatti, è scritto a chiare lettere che “il fenomeno si sta diffondendo e in alcuni casi potrebbe anche celare storie di sfruttamento e di emarginazione”. Motivo per cui l’amministrazione comunale ha “ritenuto doveroso intervenire con strumenti incisivi, a sostegno delle persone disagiate e costrette a mendicare”.